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Quanto tempo ha il Comune per riscuotere una multa?

Quali sono i termini di prescrizione delle multe che vengono elevate quando si trasgrediscono le norme del Codice della strada

Quanto tempo ha il Comune per riscuotere una multa?

Nel paese in cui l’automobile è simbolo di autonomia ed indipendenza economica anche i problemi collegati alle cosiddette multe hanno un peso significativo. Quanto tempo ha il comune per riscuotere una multa? Questa è, tanto per farne una, tra le domande che più spesso gli automobilisti italiani si pongono. Perché l’auto sarà pure una grande passione degli italiani e delle italiane, ma i nostri concittadini si contraddistinguono anche per una scarsa disciplina alla guida. Fin dal conseguimento della patente, guidare dovrebbe essere non solo un divertimento, ma anche e soprattutto una prova quotidiana di responsabilità.  Guidare con estrema prudenza e consapevolezza è un dovere. ma per quanta calma e tranquillità ci si possa mettere, ci può sempre capitare di commettere un’infrazione. Parcheggiare in divieto di sosta o superare i limiti di velocità, può capitare a tutti e sono le violazioni più frequenti. Nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere analizzeremo le norme che sanciscono il tempo massimo (cosiddetto termine di prescrizione) entro il quale il comune, nel caso di multe contestate dalla Polizia locale, può pretendere il pagamento delle cosiddette multe. Conoscere questi termini è indispensabile per poter eventualmente contestare la richiesta di pagamento.

Occorre sapere innanzitutto che la legge [1] impone di contestare le violazioni del Codice della strada ai trasgressori.

La contestazione può essere:

    immediata, cioè effettuata al conducente subito su strada quando questa operazione sia possibile (e al proprietario del mezzo, se persona diversa dal conducente, via posta entro cento giorni dall’accertamento);

    o eseguita tramite notifica per posta al trasgressore (se è stato individuato) oppure al proprietario del veicolo (se il conducente non è stato identificato) entro il termine massimo di novanta giorni dalla data in cui la violazione è stata commessa).

Pertanto il conducente del mezzo, che è il soggetto che ha trasgredito la norma, ed il proprietario (se è diverso dal conducente), vengono a conoscere la multa o dalla data di contestazione immediata (se è avvenuta su strada) oppure dal giorno in cui il verbale di accertamento giunge alla loro residenza tramite il servizio postale (oggi è anche possibile per chi ne sia dotato, ad esempio professionisti e società, la notifica della multa a mezzo posta elettronica certificata).

Che tempi di prescrizione ci sono per le multe?

Diamo risposta alla domanda sul tempo che ha disposizione il comune per incassare l’importo dovuto per la multa nel caso in cui il cittadino non la paghi immediatamente.

La legge [2] fissa in cinque anni il tempo massimo entro cui i comuni possono pretendere il pagamento di una multa.

Pertanto se sono trascorsi più di cinque anni a partire dal giorno della contestazione immediata oppure dalla data della notifica via posta o pec del verbale, la sanzione risulterà prescritta e potrai vittoriosamente opporti a qualunque richiesta di pagamento.

Questo però non vuol dire che, passati cinque anni, il comune non potrà più chiederti di pagare la multa; non c’è infatti un divieto per i comuni di chiedere ai cittadini di pagare importi prescritti.

Sarà invece il cittadino che dovrà attivarsi per:

    chiedere al comune per iscritto di rinunciare al pagamento perché l’importo si è già prescritto

    oppure, se il comune non accoglie la richiesta, il cittadino sarà costretto (con l’assistenza di un avvocato se la multa supera i 1.100 euro) a ricorrere al giudice di pace per ottenere, con sentenza, la dichiarazione di prescrizione della somma chiesta dal comune.

Note

[1] Artt. 200 e 201 cod. str.

[2] Art. 209 cod. str.

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