«Quel rumore dava fastidio»
Bidello di una università Usa disattiva un frigorifero con campioni di cellule dentro: decenni di ricerche distrutti.
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Sembra la trama di una commedia fantozziana, invece, è successo tutto per davvero: un addetto alle pulizie in servizio al Rensselaer Polytechnic Institute (RPI) di Troy, nello stato americano di New York, ha disattivato per sbaglio il congelatore di un laboratorio, dove erano conservati campioni di cellule e altri materiali di ricerca. Risultato? Decenni di ricerca scientifica andati in fumo e danni da milioni di dollari, secondo quanto emerso dalla causa legale intentata dall’istituto contro l’impresa di pulizie “Daigle Cleaning Services”. Il fatto risale al 14 settembre 2020.
Come riporta il Times Union, l’addetto alle pulizie aveva premuto un interruttore, senza immaginare cosa avesse provocato il suo gesto, nel tentativo di spegnere un «fastidioso segnale acustico». Così, una buona parte del materiale biologico conservato nel frigorifero, è passato dalla temperatura di – 44,5 a – 3,5 gradi Celsius, andando quindi distrutto. Tutto ciò sarebbe avvenuto – secondo l’accusa – nonostante la presenza di un avviso molto chiaro, affisso alla porta d’ingresso del laboratorio, che dava istruzioni precise su come disattivare il suono del congelatore senza causare danni.
Quando il personale di pubblica sicurezza di RPI ha chiesto spiegazioni al responsabile del disastro, quest’ultimo ha risposto di aver sentito i “fastidiosi allarmi” per tutta la serata e di aver pensato che fossero causati dalla mancanza di corrente, dando prova di non aver notato l’avviso affisso sulla porta del laboratorio. In seguito, si sarebbe scoperto che la corrente, in realtà, era perfettamente funzionante, e che l’addetto alle pulizie l’aveva spenta proprio nel tentativo di riattivarla.
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