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Rdc non sia pensione a vita

Difficoltà per gli alberghi di reperire soprattutto figure di medio livello, quelle che hanno come retribuzione 1.200-1.300 euro al mese

Rdc non sia pensione a vita

“Manca all’appello personale stagionale, visto che le destinazioni balneari sono quelle che si stanno riprendendo più rapidamente”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Bernabò Bocca, presidente Federalberghi. “Vediamo – sottolinea – la difficoltà di reperire soprattutto figure di medio livello, quelle che hanno come retribuzione 1.200-1.300 euro al mese”.

Una situazione legata anche al reddito di cittadinanza. “Il reddito di cittadinanza – spiega – oggi serve per le classi che si trovano maggiormente in difficoltà; il problema è quando un percettore di un reddito di cittadinanza rifiuta un posto di lavoro. Questo non funziona. Ci vorrebbero degli uffici di collocamento – suggerisce il presidente di Federalberghi – come funziona negli altri Paesi: il percettore del reddito di cittadinanza che rifiuta un posto di lavoro perde il reddito o lo perde parzialmente. Altrimenti, è il caso di una pensione a vita e non va bene. Non dimentichiamo che il reddito di cittadinanza serve a ristorare le persone che non hanno lavoro, quindi nel momento in cui si trova un lavoro e si percepisce lo stipendio si perde il reddito di cittadinanza”.

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