Anno: XXVI - Numero 10    
Mercoledì 15 Gennaio 2025 ore 13:45
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Roma, rifiuti e giochi rotti nella scuola più vicina al ministero dell'Istruzione

È la scuola più vicina al ministero dell'Istruzione, 500 metri attraversando viale Trastevere verso Porta Portese, riapre dopo il lungo lockdown prolungato dal referendum tra 2 giorni, ma è abbandonata al degrado.

Roma, rifiuti e giochi rotti nella scuola più vicina al ministero dell'Istruzione

La denuncia arriva dagli increduli genitori degli alunni della scuola primaria “Franco Cesana” di via Parboni che domenica e lunedì sono andati a votare nel seggio elettorale allestito nell’istituto dedicato al giovane partigiano di origini ebraiche ucciso dai nazifascisti.

“I nostri figli – scrive su Facebook una mamma – non mettono piedi a scuola dal 4 marzo e riprenderanno il 24 settembre. Ci hanno detto che il ritardo era dovuto al completamento di grandi lavori che interessavano l’istituto comprensivo “Fabiola”. E invece il cortile è ancora abbandonato, ci sono sterpaglie, le piante cresciute selvaggiamente, il manto danneggiato, mobili abbandonati, buche e rifiuti ovunque, c’era un campetto di basket che è in totale degrado, i giochi per i più piccoli sono rotti e abbandonati”.

Uno scempio per quel progetto luminoso e razionale, costruito su un fazzoletto di terra lasciato libero durante la lottizzazione selvaggia di fine anni ’70 sui terreni dell’antica Stazione Trastevere, a pochi passi dai nobili vicini dell’Istruzione.

“A luglio maestre e genitori – prosegue la mamma – si sono prodigati per svuotare gli ambienti scolastici perché ci sarebbero stati grandi lavori, necessari, attesi da anni”. La determinazione dirigenziale del municipio XII per l’approvazione del progetto è del 2018. Da allora nulla è cambiato.

“Ho provato delusione, sgomento e tanta rabbia – conclude la mamma – perché non abbiamo rispetto delle giovani vite che rappresentano il futuro? Che messaggio diamo loro che devono stare in un ambiente sporco e insicuro oltre a dover sopportare le restrizioni della pandemia?”.

© Fornito da La Repubblica

 

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