Anno: XXVI - Numero 08    
Lunedì 13 Gennaio 2025 ore 14:15
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Scontri e agenti feriti a Roma e Bologna ai cortei per Ramy. Meloni: "Ennesimo ignobile episodio di disordine"

Sabato sera le violenze nel quartiere romano di San Lorenzo, con otto agenti feriti, e a Bologna, con atti vandalici nel centro e anche contro la sinagoga, con 10 poliziotti feriti.

Scontri e agenti feriti a Roma e Bologna ai cortei per Ramy. Meloni:

“Siamo dalla vostra parte” scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rivolgendosi agli agenti feriti ieri sera a Roma, nel corso degli scontri a San Lorenzo durante il corteo organizzato per Ramy Elgaml, il 19enne morto lo scorso 24 novembre a Milano in scooter durante un inseguimento con i carabinieri. “Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, abbiamo assistito all’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos a opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza. Alle Forze dell’Ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte”.

Gli otto poliziotti feriti a Roma – con le indagini in corso per ricostruire la dinamica e individuare i responsabili -, ma anche gli atti vandalici nel centro e contro la sinagoga a Bologna – denunciati dal sindaco Matteo Lepore – con dieci agenti feriti, in un contesto di violenza crescente che viene rimarcato dalla Associazione nazionale funzionari di polizia che segnala come il personale della sicurezza sia stato “nuovamente trasformato in bersaglio di aggressioni ingiustificabili”. “Bombe carta ad alto potenziale, bottiglie e oggetti contundenti sono stati scagliati contro gli agenti, ieri a San Lorenzo a Roma – sottolinea in una nota Enzo Letizia, segretario dell’associazione – esponendo gli uomini e donne in divisa a rischi inaccettabili per la loro incolumità. Le forze di polizia sono costantemente impegnate a garantire il delicato equilibrio tra la libertà di manifestare e la tutela della collettività e dell’ordine pubblico, ma purtroppo anche ieri sera si è assistito a un’escalation di violenze”.

Intervengono anche i presidenti di Senato e Camera. Arriva la “ferma e totale condanna” di Ignazio La Russa, presidente del Senato: “Nessuna giustificazione, nessuna tolleranza è ammissibile per questi episodi, che purtroppo continuano a ripetersi con preoccupante regolarità”. E la “ulteriore indignazione” di Lorenzo Fontana, presidente della Camera: “Comportamenti intollerabili e da condannare con fermezza”.

Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, parla di “intollerabili atti violenti portati avanti da facinorosi in diverse città e volti solo a creare caos e a generare una vera e propria guerriglia urbana. Tutta la mia vicinanza e solidarietà alle nostre Forze dell’ordine che stanno subendo attacchi continui e un augurio di pronta guarigione agli agenti rimasti feriti negli scontri di ieri sera a Roma. È necessario che tutte le forze politiche condannino con fermezza quanto sta accadendo, perché mai e poi mai qualcuno possa sentirsi legittimato ad aggredire gli uomini e le donne in divisa, che ogni giorno rischiano la loro vita per garantire la sicurezza degli italiani”.

Nessun riferimento al ddl Sicurezza, attualmente in Parlamento, che viene invece evocato da tanti esponenti della Lega. Come il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, secondo cui, di fronte a fatti “di una gravità inaudita” serve “l’immediata approvazione del Ddl Sicurezza del Governo per garantire maggiori tutele alle donne ed agli uomini in divisa, orgoglio del Paese”.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto afferma che “dobbiamo immaginare interventi legislativi che tutelino ancor di più le nostre forze dell’ordine nello svolgimento del loro lavoro. Così come è in tutte le nazioni democratiche. Non capisco come possano esserci persone, forze politiche e vari fiancheggiatori da salotto che cercano ogni occasione per mettere le forze di polizia o le forze armate sul banco degli imputati, anche se hanno solo fatto il loro dovere. Così facendo rafforzano chi attacca lo Stato ed indeboliscono chi lo difende”.

Dopo gli scontri a Roma si contano 8 poliziotti feriti. Alcune centinaia di persone si sono radunate nel quartiere San Lorenzo in un presidio organizzato da collettivi autonomi e gruppi studenteschi. Presente, tra gli altri, il fumettista Zerocalcare. Ma la situazione è ben presto degenerata, i manifestanti hanno dapprima lanciato bombe carte e fumogeni contro un supermercato e poi altre bombe carta e fumogeni contro le camionette della polizia. A quel punto le forze dell’ordine hanno reagito con una carica, decisa – si è appreso in seguito – direttamente dal questore di Roberto Massucci per tutelare l’incolumità degli agenti. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato che le aggressioni alle forze dell’ordine “devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo” aggiungendo che il diritto a manifestare non “può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare l’autorità dello Stato”.  “Chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni – ha annunciato- sarà perseguito  con la massima determinazione”. Anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha espresso “solidarietà agli agenti” e definito “inaccettabile” la loro aggressione. Ringraziamenti a tutte le forze dell’ordine e al questore per l’equilibrio dimostrato arrivano anche dal prefetto di Roma Lamberto Giannini, che ha espresso la sua solidarietà agli agenti feriti.

Momenti di tensione in serata anche al presidio bolognese per Ramy, dove sono partiti lancia di oggetti nei confronti del cordone di polizia schierato con l’esplosione di alcuni petardi. In un paio di occasione le forze dell’ordine sono entrate in contatto con gli studenti per respingerli. Situazione diversa a Milano, dove la manifestazione è partita da piazza San Babila. All’angolo tra Corso Monforte e via San Damiano, gli attivisti hanno rovesciato della vernice rossa sull’asfalto a simulare il sangue e acceso alcuni fumogeni, esponendo poi uno striscione con scritto “Ramy ucciso, razzismo di Stato”. Un secondo flashmob è stato fatto poi in viale Tunisia, dove alcuni attivisti hanno realizzato con la vernice la scritta “Ramy vive” su un muro. In un’altra occasione, in via Settembrini, hanno scritto “Non è sicurezza, è profilassi razziale e uccide”. La conclusione del corteo, che è passato anche per corso Venezia, corso Buenos Aires e via Lazzareto, è stata in piazza Duca d’Aosta. Tra i partecipanti anche la fidanzata di Ramy, presente pure alla protesta di giovedì scorso partita da piazza XXIV Maggio e organizzata da alcuni collettivi della città. Lì, alla fine della manifestazione aveva preso la parola dicendo che “Ramy non meritava quella fine” e Fares, il 22enne che guidava lo scooter, sopravvissuto allo schianto e come detto accusato di omicidio stradale in concorso con un carabiniere, “non merita di stare a casa piangere il suo amico”.

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