Silvia Romano, riscatto milionario e nuova fede.
Ira e sospetti sul web
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La liberazione di Silvia Romano, con sinergia di intelligence tra gli attori regionali di un’area assai complessa e riscatto pagato agli Shebab somali nelle cui mani era finita, scatena leoni e leonesse da tastiera. Le reazioni sul web e sui social trasudano rabbia. E il ritorno in Italia in abito tradizionale dell’area di confine tra Kenya e Somalia – qual che che ne sia la ragione: indiscutibile scelta di comfort, ammessa conversione religiosa o reversibile ’sindrome di Mogadiscio’ – attiva reazioni pesanti della Rete, inclusi irripetibili riferimenti sessuali e annesse ipotesi sull’eventualità che sia incinta. Nel dettaglio, il dress code della cooperante è quello delle tribù Orma e Bravani. “Probabilmente si è vestita come ha potuto”, ipotizza Hamza Piccardo, esponente di spicco della comunità islamica. “Vedremo se continuerà così o troverà abiti più consoni al fatto di essere sì musulmana ma anche italiana”, è l’auspicio (non richiesto). Al punto che la definizione “oca giuliva” – cifra mediana dei commenti social da novembre 2018 – sembra solo un antipatico buffetto rispetto alle più frequenti teorie che oggi affiorano dal web su quantum del riscatto, conversion e in prigionia e persino rapimento simulato. Il gorgo della Rete risucchia così anche lo Stato per responsabilità politica. “Chissà quanti soldoni avete sborsato… sempre a calare le braghe davanti al terrorismo”, accusa Marco, mentre Martino, pur “contento per Silvia”, domanda eguale fornitura di risorse per “commercianti fieristi enti e manifestazioni” oltre al blocco di “tasse e contributi Inps”. Sì, l’ignoto costo del blitz sollecita la curiosità dei “contribuenti” prostrati dal lockdown per Coronavirus. “Sai com’è, bisogna mangiare almeno una volta al giorno”, scrive Federico. E poiché “già siamo in un periodo di magra – sottolinea Chiara – e i riscatti non si pagano con le patatine”, perché non restare “a casa a dare volontariato e aiutare gli italiani?”, propone Alessandro. Almeno come modalità “per evitare rapimenti” (ancora Chiara). “Ora, signor Conte, vogliamo salvare il resto degli italiani che se la stanno vedendo brutta e sono in pericolo anche loro?”, è l’invito indirizzato al premier. “Silvia è, tornata a casa, un’emozione indescrivibile”, dichiara il ministro degli Esteri Luigi Di Maio all’aeroporto di Ciampino con mascherina tricolore. “Bentornata, Silvia! Grazie alle istituzioni”, scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Giorgia Meloni esulta e non dimentica il ruolo fondamentale dei nostri servizi. Anche il leader leghista Matteo Salvini auspica parità di tutele: “Nulla è gratis in questi casi. Auguro lunga e serena vita a questa ragazza, ma per rispetto di coloro che rischiano la vita per salvare altre vite, prima di dire ‘la prima cosa sarà tornare in un luogo a rischio, ci penserei due volte”. Quella parte di Rete affezionata alla cooperazione sceglie invece un’altra prospettiva: “Sento in queste ore polemiche sul riscatto e ancora risuona l’espressione ‘se stava a casa sua non avrebbe corso nessun rischio – dice la presidente dell’Anpi Carla Nespolo –. Una mentalità minoritaria che non ha intaccato e mai intaccherà la tensione altruistica di tante italiane e italiani. Silvia è un esempio brillante di umanità, volontà, dedizione”.
Da Il Mattino
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