Sostituire il nome "Camera dei deputati" con "Camera delle deputate e dei deputati".
Il nuovo obiettivo del Pd è cambiare nome a Montecitorio.
In evidenza
È questo il contenuto dell’unico breve articolo della proposta di legge costituzionale presentata da due deputati del Partito Democratico alla Camera.
A depositare il testo agli uffici di Palazzo Montecitorio sono i parlamentari dem Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari.
“Con questa proposta di legge costituzionale – scrivono i deputati nell’illustrazione del testo – si vuole intervenire per aggiornare il nome attualmente vigente “Camera dei deputati”, in “Camera delle deputate e dei deputati”, riconoscendo nella definizione di tale ramo del Parlamento una concreta parità di genere”.
“Cambia la realtà, – aggiungono – cambia la cultura, cambia la lingua che serve a descrivere il mondo nel quale viviamo. E il nuovo nome che si intende attribuire va proprio in questa direzione”. Girelli e Ferrari considerano ormai “superata” la dizione attuale e spiegano: la Camera ha bisogno di essere “smaschilizzata”.
“Il Parlamento italiano – proseguono – potrebbe ben essere il pioniere di un cambiamento, non solo nominalistico, ma come vero cambio di paradigma, di mentalità, introducendo nella denominazione di uno dei rami del Parlamento, un dato di parità di genere”. Nel primo e unico articolo della proposta di legge Costituzionale si chiede che la modifica entri in vigore dalla prossima legislatura.
di Federica Olivo. Per Huffpost
Altre Notizie della sezione
Esultanza e sollievo nel centrodestra per l’assoluzione di Salvini.
23 Dicembre 2024E a sinistra, spiazzati, ironizzano: "Non ci sono più i giudici di una volta…”.
La resa di Zelensky. Inventata dalla stampa italiana
20 Dicembre 2024Quasi tutti i giornali hanno ripreso un’intervista del presidente ucraino a Le Parisien riportando quello che non c’era: l’ammissione della sconfitta. Tic, spettacolarizzazione, filo putinismo, antioccidentalismo: tutti i perché di una debacle.
Chi rovina una scuola deve pagare
19 Dicembre 2024Così ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.