Adempimenti Camera dei Deputati al via
Da oggi 10 ottobre 2022, inizieranno a svolgersi i primi adempimenti per l’insediamento della Camera e del Senato: ecco in particolare cosa dovranno fare i deputati.
Ora che le elezioni sono state svolte e gli italiani hanno espresso la propria preferenza, il nuovo Governo dovrà celermente costituirsi per dare vita a tutti i provvedimenti urgenti che dovrà varare entro la fine dell’anno (uno tra tutti, la legge di bilancio). Prima di questo, è necessario eleggere i presidenti delle due Camere e il (o la) nuovo (a) premier, e a partire sarà la Camera dei deputati.
Come annunciato dal portavoce dell’Aula, i deputati della XIX legislatura potranno svolgere i primi adempimenti amministrativi presso palazzo Montecitorio a partire da oggi, dalle 15 alle 21, e nei giorni successivi fino a venerdì 14 ottobre, dalle 9 alle ore 20.
L’accesso dei deputati avrà luogo dall’ingresso di piazza Montecitorio, dove saranno accolti dagli assistenti parlamentari. I deputati potranno quindi recarsi al Centro per i primi adempimenti, allestito nella sala del Mappamondo (IV piano). A partire da lunedì 17 ottobre 2022, gli adempimenti amministrativi potranno essere svolti presso il Centro servizi ubicato al piano aula di palazzo Montecitorio, al quale è possibile sin d’ora rivolgersi per ogni informazione.
Ma cosa devono fare ora i neo eletti deputati?
Gli adempimenti consistono, in particolare:
- nell’acquisizione della fotografia e della firma autografa;
- nella registrazione dei dati anagrafici;
- in talune comunicazioni relative alle prerogative parlamentari;
- nelle operazioni per il rilascio del tesserino per le votazioni elettroniche;
- nel rilascio del codice di attivazione dei servizi informatici.
Ai deputati saranno richiesti un documento d’identità, il codice fiscale e la proclamazione. Gli eletti, dopo la proclamazione, potranno prenotare un appuntamento per il disbrigo dei primi adempimenti presso il Centro unico.
L’avvio della diciannovesima legislatura repubblicana è stato fissato per giovedì 13 ottobre. Per quanto riguarda la Camera, entro due giorni dalla prima seduta, i deputati dovranno dichiarare a quale Gruppo appartengono e nei successivi due giorni verranno convocati i Gruppi stessi per l’elezione degli organi direttivi, a partire dal presidente. Una volta concluse queste procedure, presumibilmente entro lunedì 17 ottobre, verrà convocata una nuova seduta per l’elezione dell’Ufficio di presidenza (quattro vicepresidenti, tre questori e i segretari). L’ elezione del Presidente del Senato della Repubblica del 2022 per la XIX legislatura in Italia si svolgerà a partire dal 13 ottobre. Il Presidente provvisorio è la senatrice a vita Liliana Segre. Per eleggere il presidente del Senato alla prima e seconda votazione è richiesta la maggioranza assoluta dei voti dei componenti. Se le due votazioni vanno a vuoto, il giorno successivo si procede ad una terza votazione nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Qualora nella terza votazione nessuno risulti eletto, il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa.
A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età. Il centrodestra puo’ contare su almeno 113 senatori e poiché la maggioranza assoluta è pari a 104 (vanno computati nel calcolo anche i 6 senatori a vita), il nuovo presidente di palazzo Madama si prevede possa appunto essere eletto già al primo scrutinio di giovedì.
Una volta eletti i due presidenti, si procede all’elezione di quattro vicepresidenti, di tre Questori e di otto segretari che gestiscono l’Ufficio di Presidenza. Intanto, entro due giorni dalla prima seduta, i deputati devono dichiarare al segretario generale della Camera a quale Gruppo appartengono, mentre i senatori hanno un giorno in più a disposizione. A seguito del taglio dei parlamentari, il Senato, proprio sul finire della legislatura lo scorso luglio, ha approvato delle modifiche al regolamento per adeguarlo al nuovo assetto di palazzo Madama. Nessuna modifica è stata invece apportata al Regolamento di Montecitorio che, in ogni caso, dovrà essere ‘ritarato’ in corso d’opera sulla base dei nuovi numeri.
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