Anac propone la non applicazione dell’equo compenso ai servizi di architettura e ingegneria
La questione dell’equo compenso per i servizi di architettura e ingegneria è diventata un argomento di notevole dibattito in Italia.
In evidenza

Recentemente, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha proposto di non applicare la legge sull’equo compenso a tali servizi, una mossa che ha suscitato la reazione dell’Inarsind, l’associazione che rappresenta gli interessi degli ingegneri e architetti liberi professionisti. Secondo l’Inarsind, questa decisione rappresenta una “scorciatoia” che danneggia proprio coloro che si vorrebbero proteggere con la legge sull’equo compenso. La legge, introdotta per garantire che i professionisti ricevano una remunerazione giusta per il loro lavoro, è vista come un mezzo per prevenire la svalutazione delle competenze professionali nel mercato. Tuttavia, l’ANAC sostiene che l’applicazione di questa legge potrebbe limitare l’accesso alle gare d’appalto per i giovani professionisti e per gli studi di dimensioni medio-piccole, potenzialmente ostacolando la concorrenza e l’innovazione. La posizione dell’ANAC ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibilità che tale esclusione possa portare a una riduzione della qualità dei servizi offerti e a una concorrenza basata esclusivamente sul prezzo, piuttosto che sulla qualità e sull’innovazione. Inarsind, nel suo comunicato, ha espresso il timore che questa scelta possa tradursi in una dequalificazione del settore, con ripercussioni negative sia per i professionisti che per i clienti. La discussione sull’equo compenso si inserisce in un contesto più ampio di riforma del sistema degli appalti pubblici in Italia, che cerca di bilanciare la necessità di trasparenza e di prevenzione della corruzione con quella di promuovere la qualità e la sostenibilità dei progetti. La sfida è trovare un equilibrio che tuteli i diritti dei professionisti senza compromettere l’efficienza e l’accessibilità del sistema di appalti. La risposta definitiva a questa complessa questione richiederà un dialogo costruttivo tra tutte le parti interessate, al fine di raggiungere una soluzione che sia equa per i professionisti e vantaggiosa per la collettività. Nel frattempo, il dibattito sull’equo compenso continua a riflettere le tensioni tra la tutela dei lavoratori autonomi e le dinamiche di un mercato in rapida evoluzione.
Altre Notizie della sezione

Cgia, ‘a Pasqua hanno lavorato 5,1 milioni di italiani’
22 Aprile 2025I lavoratori dipendenti sono il 20,4% del totale.

Meloni ordina la tregua armata con l’Anm, salta la giornata dedicata ai “casi Tortora”
22 Aprile 2025La premier non vuole alimentare la tensione con le toghe in vista del referendum sulle Carriere separate e sacrifica la proposta sulle vittime di errori giudiziari.

Il “peso” della maternità nell’accesso e nella permanenza nel mondo del lavoro.
17 Aprile 2025Le proposte di Federterziario in relazione agli ultimi dati Istat sul "peso" della maternità nell'accesso e nella permanenza nel mondo del lavoro.