Bassetti inseguito e minacciato sotto casa
Il clima in Italia non è dei migliori, e non ci riferiamo alle condizioni atmosferiche.
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La tensione nel Paese è alle stelle a causa delle correnti novax più estreme che, ormai da settimane, alzano il tiro contro i loro oppositori. Nel mirino ci finiscono i medici, soprattutto i virologi, e gli organi di informazione, con minacce ai giornalisti che non sono più soltanto virtuali ma si spostano nel mondo reale, sfociando in vere e proprie aggressioni. Matteo Bassetti è uno dei bersagli preferiti e nelle scorse ore è stato raggiunto sotto la sua abitazione di Genova dopo che il suo numero di cellulare era stato diffuso in una chat su Telegram.
“Chiedo di essere maggiormente tutelato dalla magistratura. Bisogna che ci sia un’azione a difesa di chi ha messo la faccia a favore dei vaccini”, tuona ora il direttore della clinica Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, che ha sporto regolare denuncia dopo la minaccia ricevuta da un novax mentre rincasava. L’uomo, un 48enne, lo ha inseguito e ripreso con il telefonino mentre il professore rientrava nella sua abitazione. “Ci ucciderete tutti con i vaccini. Ve la faremo pagare”, diceva all’indirizzo del medico davanti ad altri passanti che, allarmati per quella scena, hanno chiamato le forze dell’ordine.
“Un’aggressione verbale che non è diventata fisica solo perché è intervenuta la polizia. Negli ultimi 2 o 3 giorni la situazione è diventata insostenibile”, prosegue il medico, che da mesi si spende in favore della campagna vaccinale nel nostro Paese. L’uomo è stato denunciato e sul caso indaga anche la Digos. Matteo Bassetti ha paura e non lo nasconde: “Bisogna intervenire finché è possibile, io lo dico da 4 mesi che non si può interpretare il movimento No vax come movimento di singoli. È un movimento sovversivo. Lo Stato, la magistratura, devono prendere una posizione forte”.
‘aggressione a Matteo Bassetti è solo l’ultima di una lunga serie di episodi che si sono verificati nelle ultime ore. Sabato pomeriggio, una costola del corteo novax che ha occupato il centro di Milano per dirigersi poi verso i Navigli si è staccata per raggiungere la redazione de il Giornale. Qui, l’ingresso è stato “bloccato” con i nastri segnaletici bianchi e rossi e sono stati sparpagliati alcune decine di volantini accusatori contro i media per il modo in cui stanno gestendo l’informazione sulla pandemia e sulla campagna vaccinale.
A Roma, invece, in quelle stesse ore veniva aggredita Antonella Alba, una giornalista della Rai, mentre documentava una manifestazione dello stesso tipo. Non era in servizio, ma l’istinto l’ha spinta nel corteo per fare qualche domanda e riprendere gli avvenimenti. Lì ha trovato un nugolo di persone pronte ad aggredirla. Dopo essere stata tacciata di essere “una terrorista”, la giornalista Rai è stata strattonata e quindi, per strapparle il cellulare, le sono stati provocati alcuni traumi contusivi oltre a diversi graffi. La situazione non è degenerata grazie all’intervento delle forze dell’ordine.
Un’altra aggressione, sempre a un giornalista ma stavolta del gruppo Gedi, è avvenuta nel primo pomeriggio di oggi davanti al Miur a Roma. Francesco Giovannetti si trovava lì per filmare le proteste dei manifestanti contro il Green pass che da mercoledì sarà obbligatorio anche per i docenti. Mentre cercava un partecipante alla protesta che fosse disponibile a farsi intervistare è stato aggredito con alcuni cazzotti al volto, mentre veniva minacciato: “Vattene o ti tagliamo la gola”. Il giornalista è stato trasportato in ospedale in codice verde in attesa di ulteriori accertamenti. Si tratta di un’escalation, di un crescendo di azioni che coinvolgono tutte le città d’Italia, dove le manifestazioni di questo tipo sono sempre più violente.
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