Anno: XXVI - Numero 47    
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Bonus mamme 2025, aumenta la platea ma scatta il limite di reddito.

L’esonero è riconosciuto alle lavoratrici dipendenti e da quest’anno anche alle autonome, che non hanno optato per il regime forfettario, a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non superi i 40 mila euro l’anno.

Bonus mamme 2025, aumenta la platea ma scatta il limite di reddito.

La misura, confermata dall’ultima legge di Bilancio anche per quest’anno, vede un esonero (stavolta parziale) dal versamento della quota di contributi previdenziali a carico delle madri lavoratrici (dipendenti o autonome, ma non in regime forfettario) aventi due o più figli. Ma attenzione: per il 2025, il governo ha introdotto il limite di reddito di 40mila euro per accedere alla misura.

gli altri requisiti/paletti necessari per poter accedere al bonus mamma. Per riepilogare, dal 2025 il bonus, che consiste in un parziale esonero dal versamento della quota di contributi previdenziali, spetta alle lavoratrici madri di due o più figli, fino al compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo. Dal 2027 invece, per le madri con tre o più figli l’esonero contributivo spetta fino al compimento del 18° anno d’età del figlio più piccolo. L’esonero è riconosciuto alle lavoratrici dipendenti e da quest’anno anche alle autonome, che non hanno optato per il regime forfettario, a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non superi i 40 mila euro l’anno.

Per il finanziamento della decontribuzione la Manovra 2025 prevede un limite di spesa di 300 milioni l’anno. La misura dell’esonero dovrà essere stabilita da un decreto interministeriale del ministero del Lavoro e di quello dell’Economia, per il quale ci sono 30 giorni di tempo a partire dal 30 dicembre, giorno in cui è entrata in vigore la legge di Bilancio. Nel testo della Manovra si legge che «per l’anno 2025 e 2026 l’esonero non spetta alle lavoratrici beneficiarie di quanto disposto dall’articolo 1 comma 180» della legge di Bilancio 2023. L’articolo in questione ha stabilito che fino alla fine del 2026 le lavoratrici madri di tre o più figli con contratto a tempo indeterminato godono di un esonero del 100 per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.

Non potranno percepire il bonus le lavoratrici madri di un solo figlio, anche se disabile, le lavoratrici domestiche, come colf e badanti, disoccupate, pensionate, le lavoratrici che hanno aderito al regime forfettario.

Sky Tg24

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