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Bonus mobili 2023: a chi spetta e come richiederlo

In arrivo la proroga dell'incentivo economico che vedrà arrivare alcune nuove modifiche sul suo funzionamento per il prossimo anno

Bonus mobili 2023: a chi spetta e come richiederlo

Una delle ultime mosse del Governo Meloni è proprio quella che riguarda il rinnovo del bonus mobili 2023, il quale verrà prorogato anche per il prossimo anno, con l’ulteriore certezza dell’aumento dell’importo del plafond di spesa detraibile al 50%. Dunque, non consisterà più in 5 mila euro ma in 8 mila euro. Una misura che ha come fine quello di aiutare i cittadini a cambiare il proprio arredamento e anche dei propri elettrodomestici con dei modelli moderni e magari più efficaci. Un’occasione da non perdere: di seguito tutti i dettagli utili in merito.

L’agevolazione in questione spetta di diritto a tutti i contribuenti assoggettati all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi di ristrutturazione e che ne sostengono le spese. Rientrano anche i proprietari, i locatari e anche i titolari di diritti di godimento. Da ricordare che le spese devono essere effettuate da chi ha sostenuto quelle di ristrutturazione riportandole nella dichiarazione 730.

Tuttavia, è da sottolineare quanto il plafond bonus mobili 2023 sia limitato, dunque vi è il rischio di veder sfumare in poco tempo i fondi messi a disposizione da parte del governo. Inoltre, come evidenzia il Fisco, si potrà sfruttare il bonus mobili 2023 a proprio favore anche in due anni, tuttavia la somma rimarrà la medesima. Quindi, in parole povere, la propria richiesta non sarà raddoppiata. Il limite delle spese sarà considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente.

Ottenere il bonus in questione è più facile di quanto si possa credere. Infatti, basterà chiedere al proprio Caf o al proprio consulente fiscale in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello 730 o modello Unico. Si ricorda che è necessario provare l’avvenuta ristrutturazione dell’immobile nell’anno precedente a quello d’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.

 

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