Bonus psicologo, la salute mentale dei giovani al centro dell’agenda
Introdurre un fondo da 50 milioni per sostenere le spese delle persone che decidono di rivolgersi a uno specialista
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Tra le questioni relative all’ultima legge di bilancio, una in particolare continua a prendere spazio sui social e nell’opinione pubblica: la bocciatura dell’emendamento che avrebbe coperto il cosiddetto “bonus psicologo”, un fondo da 50 milioni di euro per sostenere le spese delle persone che decidono di rivolgersi a uno psicologo, uno psicanalista, uno psichiatra, uno psicoterapeuta.
Proposta, in sintesi, che estenderebbe il meccanismo del medico di famiglia e del pediatra, ma che non ha avuto spazio nella manovra. Subito dopo l’accantonamento dell’emendamento la polemica è apparsa sui social, ma la risposta è stata chiara: una petizione online sulla piattaforma change.org ha avuto il sostegno in poche ore di oltre 200 mila firme e ora la nuova partita si giocherà sul decreto mille proroghe dove l’auspicio è che il governo torni sui suoi passi.
Nel frattempo arrivano le risposte dalle Regioni: il Lazio ha annunciato lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per un fondo dedicato alla salute mentale e la prevenzione del disagio psicologico dei più fragili e dei giovani. Il fondo, annunciato dal presidente Zingaretti, coinvolgerà la rete degli psicologi e psichiatri delle strutture di sanità pubblica del Lazio rappresentando una buona pratica a livello nazionale. Una scelta in controtendenza che però dimostra di interpretare il disagio dei tempi che stiamo vivendo. Disagio che emerge da molti studi in materia che mostrano come depressione, ansia, senso di solitudine, disturbi alimentari e della socialità siano notevolmente acuiti e aumentati tra gli adolescenti.
Già un anno fa Telefono azzurro dava l’allarme sull’aumento dei tentativi di suicidio e degli atti di autolesionismo durante l’anno del Covid. Il 2020 per il numero 19696 si è chiuso, infatti, con il 121% di chiamate in più rispetto all’anno precedente per tentativi di suicidio, il 68% in più per ideazioni suicidarie e l’84% per le richieste di aiuto per gesti autolesivi.
A confermare questo trend anche il professore Stefano Vicari, responsabile del Reparto di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambino Gesù di Roma, che ha posto l’attenzione anche sull’incremento tra gli adolescenti dei disturbi di ansia, irritabilità, stress e disturbi del sonno.
Se le remore nell’affrontare il tema sono sempre state tante, oggi il dibattito non è più rimandabile.
Anche per questo, tra le altre cose, nei mesi successivi alla fase più acuta della crisi epidemiologica mi sono battuta per potenziare i servizi di cura e prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare in tutte le Asl. E poi, nella proposta di legge regionale sulle politiche giovanili di cui sono prima firmataria, nel corso del lavoro in via di conclusione in IX Commissione del Consiglio Regionale, abbiamo inserito un focus specifico sull’adolescenza e la prevenzione del disagio giovanile: dobbiamo fornire gli strumenti ai ragazzi e alle ragazze per affrontare il presente e costruire il futuro.
Il dibattito sul “Bonus psicologo” svela un’esigenza non più rimandabile di fare luce sulla salute mentale, rompendo i tabù sul tema e focalizzandoci sul – devastante – impatto della pandemia sulla nostra psiche. Non saremo sicuramente più come prima, ma possiamo essere migliori dopo questo momento storico e sicuramente prenderci cura a tutto tondo della nostra salute deve essere il faro che guida l’azione pubblica, la priorità di chi ha l’onore di essere al timone di una barca che è ancora in piena tempesta, ma comincia a vedere terra.
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