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Compensazione tra cartelle e crediti PA anche per i Professionisti

DL Aiuti: estesa alle prestazioni professionali la compensazione tra credito certificati verso la PA con i debiti di cartelle esattoriali: come funziona.

Compensazione tra cartelle e crediti PA anche per i Professionisti

Anche i professionisti potranno usare compensare i crediti fiscali con debiti delle cartelle esattoriali. L’opzione viene introdotta con la legge di conversione del Decreto Aiuti, che allarga il campo d’azione delle compensazioni andando a modificare il testo unico delle imposte sui redditi.

Fino a questo momento, la possibilità era riservata solo ai crediti maturati nell’ambito di somministrazione, forniture e appalti, mentre ora viene aggiunta anche la voce relativa alle prestazioni professionali. La modifica prevista dal DL Aiuti (introdotta in sede di conversione in legge) interviene sull’articolo 28-quater del dpr 602/1973. Per la precisione, i «crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti delle amministrazioni pubbliche«, per prestazioni professionali si possono utilizzare in compensazione.

Si possono compensare i seguenti ruoli:

    carichi inclusi in cartelle di pagamento e avvisi (avvisi di accertamento esecutivi dell’Agenzia delle entrate – AVE e avvisi di addebito dell’Inps – Ava), notificati entro il 30 settembre 2013;

    carichi affidati all’agente della riscossione successivamente al 30 settembre 2013 ma entro il 31 dicembre del secondo anno antecedente a quello in cui è richiesta la compensazione.

    carichi inclusi in piani di Definizione agevolata di cui all’articolo 3 del decreto 119/2018 (la “rottamazione-ter”);

    carichi inclusi in piani di cui all’Art. 1, commi 184 -198, della Legge n.145 del 30 dicembre 2018 (il “Saldo e stralcio”).

Come funziona la compensazione tra crediti e debiti fiscali

Modello F24: procedure per versamenti, compensazioni e rimborsi

Le regole per i professionisti sono le stesse fin qui applicate alle altre ipotesi di compensazione dei credito verso la PA. Molto in sintesi:

l’Amministrazione deve certificare il credito e il contribuente presenta la certificazione all’Agenzia delle Entrate per utilizzarla in compensazione;

    il Fisco verifica la regolarità della certificazione e, a fronte di esito positivo, procede con la compensazione rilasciando attestazione di pagamento.

I crediti possono essere maturati verso Stato, Regioni e province autonome, enti locali, enti del Servizio sanitario nazionale.

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