Dl Aiuti Ter, dopo il via libera del Governo ecco le misure previste per la sanità
Via libera all'unanimità da parte del Consiglio dei ministri al Decreto aiuti ter, che prevede sostegni a famiglie e imprese contro il caro-energia.
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Una delle principali misure riguarda il Servizio sanitario nazionale, sono stati stanziati 400 milioni di euro, suddivisi tra le regioni e province autonome per far fronte ai rincari nel settore ospedaliero, comprese Rsa e strutture private.
Al riparto delle risorse potranno accedere tutte le Regioni e Pa ma servirà un decreto di Mef e Salute. Si tratta, dunque, di 400 milioni di euro per il Fondo sanitario che sommati al miliardo stanziato con l’assestamento di bilancio di agosto fanno aumentare il Fsn 2022 di 1,4 miliardi. Le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano potranno riconoscere alle strutture sanitarie private accreditate “un contributo una tantum”, a valere sulle nuove risorse stanziate, “in proporzione al costo complessivo sostenuto nel 2022 per utenze di energia elettrica e gas, a fronte di apposita rendicontazione da parte della struttura interessata e fermo restando la garanzia dell’equilibrio economico del Servizio sanitario regionale”.
«Per noi non è solo un problema di bilanci, ma soprattutto di servizi essenziali per i cittadini. Gli ospedali non possono spegnere tac e macchinari per risparmiare e non possono ridurre le prestazioni», commenta Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). «Il conto energetico per le aziende sanitarie è raddoppiato. I 400 milioni previsti dalla misura non bastano, ma sono un segnale importante, anche perché destinati esclusivamente alle aziende del servizio sanitario nazionale e non genericamente agli enti locali come in passato». «Dalla prossima settimana le Regioni definiranno i criteri di ripartizione di questo fondo aggiuntivo per garantire a tutte le aziende sul territorio nazionale di far fronte al caro-energia e non vanificare gli sforzi di rilancio del sistema sanitario dopo due anni così difficili», conclude il presidente Fiaso. Positivo anche il commento di Barbara Cittadini, presidente nazionale di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata perché «finalmente, il decreto riconosce ad entrambe le componenti del Ssn, a prescindere dalla natura giuridica di erogatore pubblico o privato, il diritto di accedere alle risorse stanziate dal Governo per fronteggiare i rincari dell’energia elettrica, del gas e delle materie prime». «Quanto stabilito dall’esecutivo – dice ancora Cittadini – è un grande segno di attenzione». Anche Cittadini però, evidenzia che «i 400 milioni destinati alla sanità, anche in relazione al fabbisogno rilevato dalla Conferenza delle Regioni, coprono solo una esigua parte degli aumenti che le strutture stanno affrontando da mesi».
Nel decreto viene poi istituito, un fondo ad hoc di 120 mln per il 2022 “al fine di sostenere gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti che gestiscono servizi sociosanitari e sociali svolti in regime residenziale, semiresidenziale e domiciliare rivolti a persone con disabilità, che in conseguenza all’aumento dei costi dell’energia termica ed elettrica hanno subito un incremento dei costi dell’energia superiore al 30 per cento relativamente al medesimo periodo nell’anno 2019”. Novità arrivano anche per le farmacie rurali, con un finanziamento da parte del Governo di 28 milioni di euro sono stati ripristinati i contributi a favore delle farmacie rurali sussidiate non comprese nelle aree interne. A fine agosto l’Agenzia per la Coesione Territoriale aveva sospeso l’assegnazione delle risorse alle farmacie rurali sussidiate che operano in Comuni, centri abitati o frazioni con popolazione non superiore a 3.000 abitanti e “collocate al di fuori dei perimetro delle aree interne, come definito dalla mappatura 2021-2027”, dopo che la Commissione Europea aveva chiesto di escluderle dalle sovvenzioni. Con il nuovo decreto il Governo ripristina con una nuova formula il contributo anche per queste farmacie rurali prevedendo che “allo scopo di completare il programma di consolidamento delle farmacie rurali sussidiate il finanziamento di cui all’avviso pubblico approvato con decreto del direttore dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, n. 305 del 28 dicembre 2021, attuativo del PNRR, Missione 5, Componente 3, Investimento 1, sub investimento 1.2, può essere concesso anche alle farmacie rurali sussidiate che operano in Comuni, centri abitati o frazioni con popolazione non superiore a 3.000 abitanti, collocati al di fuori del perimetro delle aree interne, come definito dalla mappatura 2021-2027 di cui all’accordo di partenariato 2021/2027. Il finanziamento è concesso alle condizioni, nei limiti e con le modalità previste dall’avviso pubblico di cui al primo periodo”.
Tratto da Dottor 33
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