“Donne e cultura finanziaria – Conoscere per Proteggersi” un anno di eventi su tutto il territorio nazionale per promuovere la cultura giuridico-finanziaria
In occasione del mese dedicato all’educazione finanziaria ieri a Milano il bilancio del progetto
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In Italia si parla ancora troppo poco di violenza economica anche se si tratta di un fenomeno molto diffuso, in tutti i livelli socio-economici, e spesso può costituire il primo passo prima della vera e propria violenza fisica.
Il Consiglio Nazionale del Notariato e Banca d’Italia hanno presentato il bilancio di un anno del progetto dedicato alla formazione giuridico-finanziaria delle donne in condizione di fragilità sociale: 14 incontri pubblici in tutta Italia, con il coinvolgimento di circa 120 associazioni che si occupano di tutela delle donne, centri Anti Violenza e corpi intermedi e altrettanti in programma nei prossimi mesi.
L’iniziativa “Donne e cultura finanziaria – Conoscere per Proteggersi” è l’occasione per ribadire la necessità di continuare l’azione di sensibilizzazione sugli strumenti economici e giuridici di tutela delle donne e della propria autonomia, per fornire loro la conoscenza necessaria a prevenire gli abusi, agevolare la loro partecipazione al mondo del lavoro e contribuire a realizzare una vera parità di genere.
L’incontro che si è tenuto oggi, presso il Comune di Milano, organizzato dal Consiglio Notarile di Milano con il Patrocinio del Comune e promosso dal Consiglio Nazionale del Notariato in collaborazione con Banca d’Italia, ha visto gli interventi di: Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la famiglia, Magda Bianco, Capo del Dipartimento di Tutela della clientela ed Educazione finanziaria di Banca d’Italia, Elena Buscemi, Presidente del Consiglio Comunale di Milano oltre a Giulio Biino, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato.
«Sono davvero grata al Consiglio Nazionale del Notariato e a Banca d’Italia per questa importante iniziativa di sensibilizzazione e promozione della cultura giuridico-finanziaria delle donne che vivono situazioni di particolare fragilità – ha spiegato la Bonetti –. Uno dei motivi per cui spesso le vittime di violenza rinunciano a denunciare è il fatto di non avere un’indipendenza economica. Consapevoli di ciò, in questi anni abbiamo voluto mettere in campo misure e strumenti concreti di investimento nelle potenzialità di vita autonoma delle donne vittime di violenza: microcredito di libertà, percorsi di educazione finanziaria e reddito di libertà. È un paradigma nuovo che cambia radicalmente la prospettiva: sosteniamo e accompagniamo le donne nel percorso di uscita dalla violenza, investendo nelle loro capacità perché possano ricominciare una nuova vita in autonomia. La lotta alla violenza passa per l’empowerment delle donne».
Nel 2020, secondo l’Istat, 15.837 donne si sono rivolte ad un centro antiviolenza e il 37,8% lo ha fatto per violenza economica. Secondo una ricerca condotta da Episteme dal titolo “Le donne e la gestione famigliare” nel 2019, quasi il 40% di donne italiane non possiede un proprio conto corrente, la percentuale arriva a toccare il 100% per chi ha un basso livello di scolarizzazione. I casi di violenza economica – secondo lo sportello ‘Mia Economia’ di Fondazione Pangea – sono vissuti da donne di ogni classe e livello di reddito e riguardano principalmente la fascia d’età tra i 40 e i 60 anni.
«Un’adeguata alfabetizzazione finanziaria aiuta a proteggere i consumatori anche nei momenti difficili. Oggi, con inflazione elevata e prospettive economiche complesse, una scarsa alfabetizzazione economica e finanziaria rischia di penalizzare proprio i soggetti più fragili, di avvantaggiare chi ha più mezzi finanziari e maggiori conoscenze, accentuando le diseguaglianze – ha sottolineato la Capo dipartimento di Tutela della clientela ed Educazione finanziaria di Banca d’Italia – “Per questo raggiungere chi è in situazioni di fragilità, e in particolare le donne, che in media hanno minori competenze finanziarie è urgente. L’alleanza con il Notariato e con le Istituzioni locali e le associazioni femminili sul territorio è per Banca d’Italia fondamentale, per arrivare insieme anche alle realtà locali di minori dimensioni. Abbiamo già fatto un pezzo di strada insieme, [i risultati non mancano], continueremo in questo percorso».
«L’emancipazione femminile passa sempre più dall’acquisizione di una piena consapevolezza giuridico – economica – ha sostenuto il Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato. – La violenza economica nei confronti delle donne rappresenta un problema subdolo e poco visibile rispetto alla violenza fisica, ma altrettanto invalidante. In questa prospettiva, il progetto avviato un anno fa con Banca d’Italia punta all’ampliamento della conoscenza degli strumenti di tutela da parte delle donne in condizione di fragilità sociale, quale passaggio fondamentale per realizzare una piena, autentica e soddisfacente autonomia».
Cos’è la violenza economica? È un tipo di abuso che rende la vittima finanziariamente dipendente, controllando le sue risorse finanziarie, non coinvolgendola nelle scelte di spesa o investimento, negando l’accesso al denaro o la partecipazione al mondo del lavoro, quindi di fatto limitandone la libertà. Sono esempi di violenza economica
- il dissuadere la donna dal lavorare per poi giungere a chiedere il controllo del bancomat e della carta di credito, di fatto controllandone le spese e impedirle in modo sistematico di godere dei beni della famiglia (es. auto; casa),
- l’obbligo di fare da prestanome assumendo la carica di amministratore in società di cui la donna non sa o non decide nulla,
- la richiesta di prestare garanzie per debiti assunti da compagni o mariti trovandosi poi indebitate per moltissimi anni laddove gli stessi non adempiano alle loro obbligazioni.
Ed è proprio per aiutare ad affrontare le principali – e a volte cruciali – scelte economiche ed evitare errori destinati a permanere nel tempo, che la Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale del Notariato, coordinata dal Consigliere nazionale Alessandra Mascellaro, ha realizzato il Vademecum “Conoscere per proteggersi” (scaricabile gratuitamente sul sito www.noriato.it ) che illustra gli istituti giuridici necessari ad affrontare la quotidianità della vita familiare (matrimonio, convivenza, genitori e figli, casa in affitto, comprare casa, farsi rappresentare, perché fare testamento, le disposizioni anticipate di trattamento), della vita lavorativa (lavorare nell’impresa familiare e partecipare a società) e della gestione finanziaria della famiglia (accesso al credito). Banca d’Italia mette a disposizione sul proprio sito di educazione finanziaria https://economiapertutti.bancaditalia.it/ le Guide in parole semplici sui prodotti e servizi bancari più diffusi e un percorso di educazione finanziaria on line dedicato alle donne. Video presentazioni tematiche si alternano a brevi quiz, infografiche e altri contributi multimediali studiati per incontrare le differenti modalità di apprendimento delle destinatarie. Gli argomenti sono: Pianificazione finanziaria; Strumenti di pagamento elettronici; Conto corrente, Home banking e Sicurezza informatica; Indebitarsi con prudenza.
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