Ferentino e le altre Città storiche d’Italia quale meta storico-culturale per un turismo di qualità
Ovvero ….come sfruttare il dopo pandemia
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L’Italia è una meta esclusiva possedendo un immenso patrimonio storico ed artistico in grado di incidere direttamente sull’economia del Paese.
L’immagine dell’Italia, culla di immense bellezze storico artistiche, è legata profondamente al concetto di cultura intesa anche come patrimonio gastronomico, artigianale, folkloristico ecc., il cosiddetto patrimonio immateriale.
Nell’immaginario collettivo, la nostra nazione è famosa per il suo mare limpido, per l’immenso patrimonio culturale e per il suggestivo paesaggio montano.
Ovviamente, laddove c’è maggiore domanda si concentra una maggiore offerta.
E’ infatti nelle località marine, nelle città d’arte e nelle località montane che si trovano la più alta quantità di strutture e posti-letto.
Ma anche il comparto ricettivo nelle città d’arte italiane può contare su una buona capacità d’offerta, rappresentando il 16,9% in termini sia di numero di esercizi che di posti letto sul totale Italia nel 2010.
Per quanto riguarda il turismo culturale, settore non sfruttato appieno, e comunque solo nelle grandi città, Ferentino vanta un patrimonio enorme ma di fatto poco sfruttato.
Per mettere a disposizione dei più un luogo, un monumento, la storia occorre una effettiva pianificazione con informazioni periodiche ed adeguate, comunicazioni che sfruttino canali interni e sovra regionali se non internazionali.
L’Italia dei Borghi, delle città medioevali, delle città storiche ed artistiche, delle città mete del turismo religioso: quante parole sentiamo spese in trasmissioni di intrattenimento rivolte ad un pubblico sempre più vasto !
Voglio ricordare “ L’Italia vista dal cielo, L’Italia dei Borghi, Marco Polo”, Mela verde, solo per citarne qualcuna.
La cultura dei territori nasce in primo luogo dalla conoscenza degli stessi, delle sue specificità e peculiarità, dalla storia.
Anche la gastronomia fa parte del territorio; essa fa parte del turismo culturale e porta conoscenza e ricchezza.
La piccola impresa che sta in un piccolo borgo, gestita dalla mamma e dalla figlia con il marito è formata da gente che vive del proprio lavoro e che è capace di rappresentare dei veri gioielli di qualità che nessuna multinazionale potrà mai surclassare.
Ecco, il turismo culturale allargato al turismo della ristorazione, ed alle arti ed antichi mestieri, potrà dare vita ai nostri paesi, alla nostra Ferentino ed alle migliaia di Città che rappresentano lo scheletro dell’Italia.
Ritengo che le amministrazione debba pensare alla vita, a quelli che verranno dopo di noi, alla qualità che rappresenta la forza del nostro paese.
Ferentino, insieme a migliaia di città medioevali e storiche , ha la sua forza nei piccoli “cristalli del turismo” e della ristorazione che è frutto di passione e qualità.
Ma come si potrà cogliere l’opportunità che ci può venire dal turismo locale ?
Sentiamo dire che a causa della pandemia non ci sarà più uno spostamento verso stati esteri e che quindi l’Italia, le sue coste, le sue città, le montagne avranno un’occasione in più: saranno cioè avvantaggiate.
Questo va bene nell’immediato, ma per il futuro occorre lungimiranza, occorre competenza, occorre programmare studiando ogni possibilità al fine di porre in evidenza ogni aspetto legato al territorio.
Ad allora, va bene il collegamento fra i paesi ernici, va bene la pubblicità del passa parola, va bene il fine settimana dei visitatori di ritorno che si allontanano da Roma per passare il fine settimana.
Ma non basta, perché questo è solo l’inizio !
Occorre come dicevo pianificare, studiare chi fa cosa,come e quando.
Occorre avere collegamenti con i media, locali e nazionali, in modo costante.
Occorre rivolgersi a coloro che pianificano programmi di conoscenza dei territori.
Occorre anche riferirsi alle associazioni locali, alla loro finalità, all’attività che essi sanno esprimere e che mettono i loro “saperi” gratuitamente a disposizione del paese.
Oltre alle passate vestigia , Ferentino ha tante associazioni ; occorre però saper trarre dalle stesse l’energia che sanno esprimere, la voglia di far emergere le qualità del proprio paese, lo studio messo in atto dalle stesse che comporta il perseguimento delle finalità volte al miglioramento economico e culturale della Città.
Per questo Archeoclub d’Italia desidera raccontare chi siamo, le idee e l’impegno per la salvaguardia della memoria storica, per l’ambiente, per l’arte, per i paesaggi.
Vuole narrare sia le tante conquiste ottenute, che le difficoltà che ancora dobbiamo affrontare, per “educare” le nuove generazioni a riconoscere la bellezza, per costruire un futuro possibile, per coltivare la felicità, per migliorare l’economia.
Vuole dare voce alla conoscenza dei beni culturali presenti in ogni periferia, a quelle parti del territorio che sono esclusi dai grandi flussi economici e mediatici.
Noi della sede locale di Ferentino riteniamo che tutelare significa anche conoscere e per fare tutto ciò è necessario
che le istituzioni forniscano un contributo reale, pratico e utile all’ulteriore sviluppo della nostra Città.
E ciò vale non solo per il risanamento delle mura ciclopiche , del Palazzo dei Cavalieri Gaudenti ma anche della completa fruizione del teatro romano, del museo, dell’attenzione che si deve ai numerosi reperti sparsi nel territorio non ultimo quanto evidenziato in un articolo di Ciociaria Oggi a proposito di una testina lasciata scoperta dalla caduta dell’intonaco in una strada del paese.
Archeoclub d’Italia resta a disposizione delle Istituzioni locali nella certezza che le stesse sapranno recepire le istanze che l’associazionismo esprime.
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