Anno: XXVI - Numero 07    
Venerdì 10 Gennaio 2025 ore 13:45
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Giovani liberi professionisti in calo in Toscana

Secondo Confprofessioni i redditi sono in diminuzione

Giovani liberi professionisti in calo in Toscana

Sempre più spesso sono laureati, sempre più spesso qualificati anche con un master, ma hanno sempre meno spazio per riuscire a crearsi una posizione. Sono i giovani liberi professionisti della Toscana, quelli che più hanno pagato il difficile periodo della pandemia e ancora oggi stentano a ritagliarsi uno spazio professionale. “La situazione per i giovani professionisti – spiega il presidente di Confprofessioni Toscana, Ivo Liserani – in genere non è facile. Ma le difficoltà sono iniziate ben prima della pandemia – come conferma il fatto che dal 2019 al 2020 si è registrato un calo del tasso di occupazione – e questa le ha solo acuite, tanto da spingere molti a rinunciare alla libera professione, orientandosi verso un contratto da dipendente che sembra garantire loro maggiori certezze a fronte di un futuro con prospettive incerte”. “L’Osservatorio sulle libere professioni redatto ogni anno da Confprofessioni evidenzia come i giovani che hanno ottenuto l’abilitazione per la libera professione – specifica Liserani – siano passati da 59.865 del 2010 ai 49.843 del 2019, con una diminuzione di oltre il 16%. Il numero dei liberi professionisti attivi è crollato del 6,8% in un solo anno, tra il 2019 e il 2020. Professionisti attivi passati in soli dodici mesi da 110.157 a 102.619 unità. Mentre i giovani professionisti under 34 nel 2009 in Toscana erano 19.545, nel 2019 sono scesi a 17.842 (-8,7%) e nel 2020 addirittura a 17.340 (ancora un -2,8%). Si assiste insomma a un tendenziale aumento del numero dei dipendenti a scapito degli indipendenti, che stentano a posizionarsi sul mercato e a raggiungere redditi adeguati, che per altro tra il 2020 e il 2021 sono anche diminuiti del 2,9% a livello medio nella fascia tra i 25 e i 44 anni. Cosa che accade in molte professioni, con la speranza che ci sia un miglioramento. C’è bisogno dunque di maggiori tutele e aiuti per quanti hanno intenzione di aprire un proprio studio professionale e ancor più per coloro che intendano aggregare i loro studi professionali tipicamente sottodimensionati nella nostra regione”.

Da La Nazione

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