Il nuovo governo di Firenze. Speranze e dubbi.
La Certezza della nostra Sindaca si è espletata con un gruppo di lavoro che lascia sperare.
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Non siamo in Gran Bretagna, dove il governo è stato varato il giorno dopo le elezioni, e dopo tre settimane la nuova Sindaca di Firenze è riuscita a presentare l’amministrazione della città… eppure la maggioranza c’è tutta, la Funaro non è mica Macron che si deve destreggiare con la novità che le elezioni danno solo tendenze e non certezze… ma… diciamo che su questo è un cattivo inizio.
La Certezza della nostra Sindaca si è espletata con un gruppo di lavoro che lascia sperare. Soprattutto per una esclusione, l’ex-assessore al Traffico Giorgetti che dovrebbe smettere di far danni per il traffico della città, per la sicurezza dello stesso e per le tasche degli amministrati, che ha vessato con una scia di multe che ancora oggi c’è la fila negli uffici dei giudici di pace che accolgono quasi tutti i ricorsi Che poi, poverino, dal suo punto di vista faceva il proprio mestiere da uomo con vedute corte ma al potere (rimpinguare le casse di un Comune che basa buona parte degli introiti sulle multe) solo che se fosse stato un po’ più zitto non saremmo qui a ricordare che ogni volta che prometteva una soluzione al multificio, la situazione peggiorava. Vediamo cosa succederà col nuovo assessore, ché noi si crede alle persone non al fatto che vengano da questo o quell’altro partito.
Poi c’è la rogna degli affitti brevi, che ora, dopo la sentenza del Tar, sono punto e da capo. Sindaca: guardi cosa sta facendo Barcelona, non si faccia intimorire dai liberisti a go-go che confondo il libero mercato con l’affossamento di una città già massacrata dal loro corporativismo, spesso in compagnia con quello di chi ci ha governato.
E se, come ha detto, penserà anche alla casa, compresa quella degli studenti, si dia una mossa per questi ultimi, ché l’anno accademico sta per cominciare, lo deve anche all’importanza e alla bellezza della nostra Università.
Ah, per l’assalto dei turisti… non sottovaluti che a queste persone va data non solo la possibilità di spendere, ma anche di riposarsi al fresco su belle aree di sosta, andare al gabinetto, bere dalle fontanelle. Piccole cose, pratiche, ché l’overtourism e il caro prezzi si affrontano così, così come con l’esempio di Barcelona, non con le analisi antropologiche e le presunte libertà che si dimostrano solo finte e tali per una minoranza che sfrutta tutti gli altri. La città è di tutti, non solo dei bottegai.
Un’ultima cosa (ce n’avremmo tante, ma ci concentriamo): non sia clemente con chi sta costruendo la tramvia: li sferzi col fiato sul collo e con multe da paura. Se semina certezza, come quella che è stata fatta per le tramvie già in essere 1 e 2, tutti le saranno grati.
Comunicato Aduc
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