Il Pnrr valuta i risultati, non la spesa. Il 42% delle risorse al Sud
Precisazioni sui dati del rapporto “Il Pnrr, le politiche sociali e il Terzo settore”
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In riferimento alle note stampa relative alla presentazione del rapporto “Il Pnrr, le politiche sociali e il Terzo settore”, realizzato da Forum Terzo Settore e Openpolis lo scorso 10 luglio, si precisa che il Pnrr è un programma di risultati e non di progetti finanziati. Il pagamento della rata è, infatti, subordinato al conseguimento degli obiettivi previsti in un dato orizzonte temporale: la valutazione della Commissione Europea non tiene conto della quantità di fondi assegnati ma della capacità di raggiungere target e obiettivi attribuiti. Eventuali avanzi di spesa saranno verificabili solo al termine dell’intervento e quindi, indicativamente, non prima del 2026.
Nelle proprie aree di competenza all’interno della Missione 5 C2.1 (“Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha avviato 1.987 progetti, prevedendo di raggiungere complessivamente per ogni intervento 113.440 beneficiari. La dotazione finanziaria ha raggiunto oltre seimila comuni, coinvolgendo gli enti del terzo settore per poco meno della metà del totale finanziato e per un totale di 860 progetti, il cui piano dei costi prevede gli oneri connessi agli accordi e alle convenzioni con questi enti. Il Dicastero, inoltre, grazie alla propria Direzione Generale Terzo Settore, promuove la partecipazione di tali enti alle attività di specifica competenza, sostenendoli anche, e solo a titolo esemplificativo, con linee guida per la partecipazione ai progetti e la loro rendicontazione.
Tutti i traguardi e gli obiettivi sono stati raggiunti anche in anticipo rispetto alla scadenza e i progetti in corso consentono di assicurare e superare il raggiungimento dei risultati attesi entro il 31 marzo 2026.
Le informazioni di dettaglio sull’andamento e i risultati raggiunti sono disponibili sul portale Italia Domani e sul sistema informativo Regis, secondo modalità di comunicazione regolate dalla circolare Mef n. 9/2022 rispetto alle quali il Ministero del Lavoro è pienamente allineato.
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