Indennizzi ai professionisti per isolamento o quarantena
Li chiedono le regioni alla Presidenza del Consiglio
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Monitorare e dosare meglio le misure da adottare. Questo lo scopo del confronto permanente tra Governo e Regioni proposto dal Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. Le Regioni hanno individuato una serie di proposte condivise per il Governo “per evitare lockdown totali”.
Criteri per i lockdown mirati– Non tutte le proposte sono state recepite dal nuovo DPCM, ma le Regioni condividono l’impostazione assunta dal Governo: tutelare in via prioritaria la scuola e le attività produttive e intervenire invece sui luoghi e sulle attività dove il distanziamento è più difficile e dove non è garantito l’uso dei dispositivi e il rispetto delle regole di sicurezza anti-contagio. Restrizioni e chiusure colpiscono prioritariamente le attività “connotate da assenza di organizzazione e gestione” (movida), quelle “per contatto” (determinate attività sportive), o con “inevitabili assembramenti” (in quest’ultimo gruppo non andrebbero incluse, secondo le Regioni, le manifestazioni fieristiche di livello nazionale e internazionale).
Coinvolgere RSPP e farmacisti– Nei luoghi di lavoro, le Regioni ipotizzano “un maggiore coinvolgimento dei Responsabili del Servizio della Protezione e Prevenzione (RSPP) e dei medici competenti che potrebbero essere coinvolti nella gestione dei tamponi, dei sierologici e dei relativi tracciamenti”. Si chiede inoltre di concedere ai farmacisti la possibilità di effettuare tamponi e screening e test salivare.
Indennizzi economici- Nel documento, le Regioni rimarcano che “gli interventi regionali hanno previsto un notevole impegno finanziario”, più di 2 miliardi di euro dall’inizio dell’emergenza. Chiedono quindi “per tutte le attività economiche e produttive, ad ogni titolo interessate da eventuali limitazioni, di prevedere un ristoro economico”.
Nello specifico, le Regioni chiedono di “prevedere istituti di protezione o/e di ristoro economico immediato per artigiani, professionisti e partite IVA in isolamento e quarantena”.
Vaccini a inizio primavera– Il presidente del Consiglio superiore di sanità e Componente del Cts, Franco Locatelli, in un’intervista a InBlu Radio, ha dichiarato: “Si sta facendo un grande sforzo internazionale sui vaccini. Realisticamente credo che potremmo far partire le vaccinazioni per le persone fragili, le forze dell’ordine, gli operatori sanitari nei primi mesi della prossima primavera”.
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