Industria 5.0: Uomo – Macchina. .
La nuova prospettiva produttiva che ha portato la Commissione Europea a delineare i contorni di una nuova dimensione industriale, sociale e politica prende il nome di Industria 5.0
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Puntando sulla resilienza e soprattutto sulla sostenibilità con un approccio centrato sull’uomo per consentire la cooperazione “uomo-macchina”, l’industria 5.0 indica l’evoluzione tecnologica cruciale per tutta Europa, che può spandere nuovi modelli di business per le imprese.
Cosi com’è avvenuto il cambiamento all’industria 4.0, essere preparati ad affrontare questa sfida si trasformerà presto in una necessità per la sopravvivenza delle imprese e della cura ambientale.
Cos’è l’industria 5.0?
Si tratta di un modello di business caratterizzato dalla cooperazione uomo-macchina, con l’obiettivo di aggiungere valore alla produzione creando prodotti personalizzati che rispettino sia le esigenze dei consumatori ma anche dell’ambiente, e si fonda sul rapido sviluppo di tecnologie 4.0 sempre più potenti, in particolare nei settori ICT, AI e robotica, che stanno dando vita alla creazione di Cyber Physical Systems (Cps).
L’industria 5.0 sarà una “Collaborative Industry”, un modello d’impresa disegnata per permettere la cooperazione tra uomo e macchina con lo scopo di dare valore aggiunto alla produzione industriale.
Ma come impatterà sulle aziende?
Si aspetta che l’impatto che l’industria 5.0 avrà sulle aziende sia forte, soprattutto nei modelli di produzioni che devono essere dall’arrivo del software, centrati in 3 punti d’interesse: human centric, la sostenibilità e la resilienza.
- Approccio Human Centric: Significa che la tecnologia deve essere utilizzata per adattare il processo produttivo a tutte le esigenze del lavoratore, assicurando che i sistemi non interferiscano con i principi del lavoratore e rispettano la dignità umana.
- La sostenibilità: l’industria 5.0 prevede l’utilizzo delle stesse tecnologie dell’Industria 4.0 ma con l’obiettivo della sostenibilità integrale. Quindi prendendo in considerazione le esigenze umane e ambientali.
- La resilienza: l’industria 5.0 è uno strumento per garantire la capacità di resistere e adattarsi al cambiamento. Quindi sviluppare sistemi di produzione basati su energie rinnovabili e sostenibili al fine di ridurre un 55%, le emissioni di carbonio nel pianeta per il 2030.
- Industria 5.0 e i Crediti fiscali:
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, annuncia che: “Sarà introdotta una maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse del PNRR, un percorso che il governo intraprenderà per realizzare una significativa Transizione 5.0, per consentire alle imprese, attraverso un credito d’imposta meccanismo, di accelerazione del percorso di innovazione, portando la propria tecnologia, la sostenibilità digitale, la formazione e la strumentazione”.
”Dobbiamo razionalizzare tutti gli incentivi alle imprese per far in modo che queste possano fare programmazione. Il sistema produttivo italiano è in grado di guardare al futuro dove sarà fondamentale la transizione digitale. Sul fronte incentivi ci sarà un piano Impresa 5.0”. Conclude il Ministro.
Articolo tratto dal blog di www.professioniteam.it
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