La radicalizzazione in Europa favorita da falsi pacifisti
Di Segni (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane): la guerra di Israele al terrorismo riguarda anche la reale minaccia nelle nostre città europee.
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“La guerra di Israele al terrorismo riguarda anche la reale minaccia, qui nelle nostre città europee, di cellule di radicalizzazione, favorite dal placet di alcune forze politiche, distorsione mediatica quotidiana e dei falsi pacifisti, con l’illusoria adesione a slogan di annientamento e rimozione dell’orrore della Shoah prima, e delle torture subite il 7 ottobre, in questo lungo anno”. Lo ha scritto in una nota la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni nel giorno in cui Israele celebra il lutto nazionale in memoria delle vittime degli attacchi del 7 ottobre 2023.
“Nel giorno annunciato di lutto nazionale in Israele, dedicato al ricordo di tutti i caduti del 7 ottobre, le Comunità ebraiche italiane si stringono e si uniscono al dolore di tutte le famiglie israeliane straziate dall’orrore e in lutto per i caduti civili e militari. Lo Stato ebraico conduce da oltre un anno una guerra di difesa contro il terrorismo fondamentalista islamico – unito nel progetto di sterminio iraniano – per la propria esistenza, fatta di quotidiana convivenza e cultura della vita”, ha aggiunto.
“Uno Stato che ha attuato e promosso percorsi di pace e accordi nella regione M.O., evidentemente scomodi a Hamas, Jihad e Hezbollah, sconcertatamente disconosciuti dall’Onu e dalle sue agenzie che collaborano con il terrore. Dinanzi all’inchino ai caduti e la lacerante presa di coscienza interna di quanto avvenuto, di attentati e lanci di droni che ancora oggi proseguono, Anche oggi nel 387-esimo giorno eleviamo la preghiera per il ritorno degli ostaggi, la guarigione dei feriti e il recupero forze dell’animo. Rispondendo anche oggi con la vita che continua”, ha chiosato Di Segni.
Askanews
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