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La salute digitale e le dipendenze: una nuova App per avvicinare medico e paziente

Closer è un'applicazione studiata per contrastare le dipendenze da cocaina, alcol, cannabis, farmaci, ludopatie, consentendo il continuo scambio di informazioni tra i pazienti e i diversi specialisti

La salute digitale e le dipendenze: una nuova App per avvicinare medico e paziente

Si chiama “Closer” (più vicino) la prima App studiata per cercare di aiutare i medici e pazienti nel contrasto alle dipendenze da cocaina, alcol, cannabis, farmaci, ludopatie: l’elenco delle “addiction” che affliggono milioni di italiani è lungo. Si è parlato di questo stamani a Milano, durante una conferenza stampa che si è svolta all’Auxologico (fondazione senza scopo di lucro per la ricerca scientifica e la cura dei pazienti in ambito ospedaliero e ambulatoriale) e promossa dall’Istituto Europeo Dipendenze (IEUD).

L’App presentata alla stampa da Federico Seghi Recli, fondatore dell’Istituto Europeo Dipendenze, è stata anche l’occasione per mostrare la campagna di comunicazione: un video e un manifesto realizzati con la partecipazione straordinaria di Oliviero Toscani su tematiche di impegno civile che lo hanno visto spesso in prima linea. Toscani in passato ha ideato campagne che hanno lasciato il segno sugli incidenti stradali, sull’Aids, contro il razzismo e su numerosi altri temi.

L’App vuole facilitare l’attività terapeutica del paziente, consentendo il continuo ed ordinato scambio di informazioni tra il paziente stesso e i diversi specialisti coinvolti nel progetto di cura. Una App che consente di monitorare con chiarezza i progressi fatti verso gli obiettivi concordati. L’applicazione della cosiddetta digital health (salute digitale) al trattamento delle dipendenze patologiche è oggi, secondo IEUD, un’opportunità senza precedenti.

 Digital health vuol dire proprio questo: usare tecnologie digitali e analisi dei dati per capire il comportamento relativo alla salute di una persona e per fornire risposte modulate su di lei. La dipendenza patologica è una condizione particolarmente complessa che necessita di una tale vicinanza e continuità, tra paziente e medico, e di scambio di informazioni che sino ad si raggiungeva solo con il ricovero o con visite quotidiane.

L’ambizioso obiettivo di questa App è quello di offrire un aiuto, grazie alla tecnologia, a medici e pazienti nella cura delle dipendenze. I vantaggi dell’assistenza online sono molteplici. Solo per citarne alcuni: permette al paziente di non doversi recare fisicamente in alcun luogo, e in casi più complessi significa permettere di abbattere la prima barriera di resistenza tra il desiderio di sottoporsi a un trattamento e i timori che impediscono di farlo; avere un contatto con i propri medici in tempo quasi reale senza file o altro.

In queste patologie spesso tanti si nascondono dietro la burocrazia o la mancata conoscenza, e cercano di ritardare in modo irragionevole l’avvio del percorso di cura. Curarsi online può essere la soluzione, consentendo a chi ha bisogno di intraprendere un percorso terapeutico in assoluta privacy e riservatezza.

“Dobbiamo decidere noi se vivere o morire” è il testo del provocatorio e violento messaggio del manifesto di Oliviero Toscani. Nella foto si contrappone la sua sorridente faccia a colori al teschio simbolo di morte in bianco e nero. Stesse immagini vengono riproposte nel video, insieme ad un susseguirsi di immagini che mostrano un punto crescente di colore bianco e nero cercando di incuriosire o meglio attrarre l’osservatore con una sorta di “ipnosi simbolica”.

Oggi in Italia oltre il 92% dei cittadini possiede uno smartphone, situazione che potrebbe permettere l’utilizzo di terapie digitali per integrare il lavoro dei medici del territorio, fornendo assistenza specialistica qualificata a distanza e in tempo reale anche in zone non attrezzate in tal senso. È qui la novità dell’App dell’Istituto Europeo Dipendenze, che equivale ad avere uno specialista sempre pronto a proteggerci le spalle, e amplifica la portata e l’impatto della terapia, soprattutto nei momenti di maggior bisogno. L’Istituto Europeo Dipendenze, che ha sede a Milano e Torino, sarà presente anche a Roma, Napoli, Bologna, Palermo, Catania, Brescia, Bari, Como mentre altre aperture sono previste nel secondo trimestre 2023.

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