Milano la città più “pronta” in Italia per accogliere il tribunale dei brevetti
Uno studio della Commissione Design del Cnpi dimostra che l’Italia e il capoluogo lombardo hanno numeri e caratteristiche per ottenere la sede del Tribunale Unificato dei Brevetti
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Richieste di brevetti presentate, collegamenti infrastrutturali, investimenti in ricerca e sviluppo, ispirazione di business. Sono solo alcuni dei parametri analizzati dallo studio “Perché l’Italia, perché Milano” realizzato dalla Commissione Design (periti industriali laureati in disegno industriale), area che tutela i processi di ricerca, innovazione e produzione del Made in Italy, e che profilano la Lombardia quale regione più pronta ad accogliere ed avviare in tempi brevissimi le attività del Tribunale unico dei brevetti.
L’analisi realizzata in collaborazione con lo Studio Sutti, punto di riferimento internazionale per il diritto commerciale e per la proprietà intellettuale, e il prof. Mario Franzosi, esperto a livello mondiale di diritto industriale italiano e straniero, ha l’obiettivo di misurare, numeri alla mano, tutti gli elementi in grado di supportare la scelta della sede più appropriata del Tribunale in Italia, nell’interesse generale del Paese.
Il documento è stato inviato al Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e al Ministero per gli Affari europei.
Il punto di partenza dello studio è che il Tribunale europeo dei brevetti (TUB) ha una marcata connotazione industriale e produttiva, nonché un forte legame con il mondo del progetto e dell’innovazione, ambiti nei quali agisce ciascuna delle 26 specializzazioni di cui si compone l’albo dei Periti Industriali Laureati. Per questo il Consiglio nazionale attraverso la Commissione Design ha ritenuto opportuno promuovere un documento che sensibilizzi e sostenga la strategia europea nella candidatura dell’Italia.
Nello specifico secondo i paramenti presi a riferimento Milano risulta essere la città più in linea con le caratteristiche del Tub. Lo è a partire dal numero di richieste di brevetti presentate all’European Patent Office, di cui un terzo depositata nella regione lombarda e un quinto nel suo capoluogo. Inoltre, la sola Lombardia detiene il 21% delle spese annue in Ricerca e Sviluppo del nostro paese, e Milano risulta essere la città più completa sia per collegamenti, verso l’interno e verso l’estero, che per capacità di servizio e accoglienza d’ispirazione business.
In sintesi, secondo lo studio la Lombardia è al primo posto in otto degli undici parametri presi a riferimento dal Cnpi, e nei casi in cui ciò non avviene, rientra comunque nelle prime tre posizioni.
Il documento si conclude con un’analisi di Milano attraverso quattro assi principali: la sua impronta Strategica, quella Produttiva, la struttura della sua Mobilità e il suo grado di Usabilità. Qui emerge che la città meneghina risulta all’undicesimo posto tra le città globali con maggior grado di integrazione economica e che, se la Lombardia ospita il 26,9% di tutte le startup italiane, la sola provincia di Milano ne ospita il 19%. Infine, il capoluogo lombardo si posiziona al sesto posto della classifica internazionale delle città con il miglior sistema di mobilità interna, ed al terzo in Europa appena dietro ai leader Tedeschi, seguita da Londra al nono e da Parigi che chiude la top ten.
I numeri dimostrano la maggiore inclinazione industriale, produttiva e innovativa di Milano e della Lombardia rispetto alle altre città e regioni italiane e di essere la città più aderente alle tematiche chiave del Tribunale europeo dei brevetti.
“Il territorio italiano”, ha commentato il presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati Giovanni Esposito, è tradizionalmente quello più adatto ad accogliere le necessità di una strategia innovativa e produttiva. Per questo abbiamo ritenuto strategico sostenere, attraverso parametri oggettivi e scientifici, la candidatura del nostro paese quale sede del tribunale dei brevetti. I nostri professionisti e in particolare quelli iscritti alla sezione design, una delle molte specializzazioni che compongono il nostro albo, sono impegnati da sempre nella tutela dei processi di ricerca, innovazione e produzione del made in Italy. E’proprio nel dna di questo professionista, infatti, quello di trasformare un’idea in un progetto, creando innovazione”.
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