No a tasse su extraprofitti banche ma su profitti sì
Giorgetti: Raddoppiata flat tax per miliardari che vengono in Italia.
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“C’è il raddoppio della cosiddetta flat tax per i miliardari che decidono di trasferire il loro domicilio fiscale in Italia”. Lo ha confermato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri del 7 agosto.
Quindi l’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sale dagli attuali 100mila a 200mila euro l’anno.
Per banche e assicurazioni “non ci saranno tasse sugli extraprofitti. Sui profitti sì per loro come per tutti gli altri”, ha aggiunto il ministro dell’economia.
“Certamente le banche come tutte le altre realtà che fanno utili e che stanno bene saranno chiamate a contribuire come tutti i cittadini” ha aggiunto.
l ministro ha spiegato che nel decreto ci sono le “misure di chiarimento per il versamento delle imposte a favore degli enti locali e le nuove modalità o meglio il trasferimento in legge dell’applicazione della spending review delle Regioni”.
Giorgetti ha inoltre reso noto che in Cdm c’è stata “l’indicazione della nuova Ragioniera dello Stato, Daria Perrotta, prima donna che assurge a questa carica“. ”Se la ragioniera non arriva dalla Corte dei Conti o dalla Banca d’Italia è un peccato mortale? Ho compiuto un peccato mortale. Siccome è brava, lo dicono tutti, io ho pensato di indicarla”, ha affermato il ministro rispondendo in conferenza stampa a una domanda sull’indicazione di Perrotta. Il titolare del Mef ha ricordato che Perrotta ”ha lavorato anche per governi non di centrodestra, anzi diciamo rosso verdi. Se volevano fare polemica quelli dell’opposizione dovevano cercare un altro terreno”.
Sul possibile tesoretto da 20 miliardi in arrivo dal miglioramento del gettito fiscale “aspettiamo quando finiranno tutte le autoliquidazioni e poi tiriamo le somme: come alle Olimpiadi, non è che uno che arriva a 100 metri dal traguardo e dice ‘ho vinto'”, ha detto Giorgetti. “Aspettiamo la fine perché quello è il momento della verità, invito a valutare l’andamento delle entrate rispetto alle previsioni”, ha osservato, sottolineando come ad oggi le previsioni del Mef, “contestate da tutte le parti, puntualmente tendono a verificarsi e questo vuol dire che le previsioni le facciamo in modo serio e responsabile”.
Capitolo Rai. Sulla presidenza “non dipende solo da me” ma sulla scelta ci sono anche altri tipi di valutazione della Commissione di vigilanza, ha risposto Giorgetti a una domanda in conferenza stampa sui vertici di Viale Mazzini, confermando la sua fiducia all’amministratore delegato Rossi. “In base alla normativa – che non abbiamo fatto noi – il Mef ha margine di autonomia sull’amministratore delegato, e Rossi è adeguato a fare questo mestiere”, ha aggiunto.
E sulle ipotesi di privatizzazione della Rai ha osservato: “Prima bisogna capire cosa si intende per servizio pubblico, quando lo abbiamo capito poi possiamo valutare eventuali ipotesi di parziale privatizzazione”. “Se la Rai fa anche cose non essenzialmente di servizio pubblico uno può valutare ipotesi di parziale privatizzazione” ma, ha chiarito, “bisogna chiedersi prima cosa fa la Rai”, vedere “il suo confine di azione”.
Agenzia Giornalistica Italia
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