Oggi Alitalia ‘cessa’ di esistere. Nostalgie da struzzi e furbi.
Alitalia è viva e spreca intorno a noi

Oggi è l’ultimo giorno in cui Alitalia vola e si sprecano (mai parola potrebbe essere più giusta) le rimembranze di quella che alcuni (troppi) ricordano come regina dei cieli per portare il nome Italia nel mondo. “La compagnia di bandiera”, si dice e si scrive.
Ora, a parte che mai bandiera fu più sudicia di quella di Alitalia nel mondo a confronto con la professionalità di altri vettori “di bandiera” (a torto, per loro) confrontati con il nostro, forse i cantori del tricolore nei cieli fanno gli struzzi e i furbi.
Alitalia non sparisce ma, piena di debiti loro coi soldi nostri viene semplicemente sostituita da ITA che, al momento, non è riuscita a vincere il bando assurdo (per il prezzo di partenza di 290 milioni) per aggiudicarsi il logo… senza contare che si tratta di un logo venduto da azienda di Stato ad altra azienda di Stato in cui, dirigenti e lavoratori, sono gli stessi di Alitalia ma tant’è… ad alcuni piace giocare colle regole del libero mercato come fosse il Monopoli gioco da tavolo. Tutto nella logica di ogni operazione economica e politica che circonda Alitalia.
Quindi il bagno di miliardi che Alitalia ci è costata in questi anni (per soddisfare le fregole politiche di tanti e le arroganti rivendicazioni salariali di chi scambia il diritto al lavoro come diritto alla rendita) non si ferma, si è solo trasferito in una nuova “bath-room”, ITA.
Quindi, ciancio ai piagnistei da struzzi di un epoca che era solo beatificazione dello spreco di Stato e dell’inefficienza di mercato, e immersione nella realtà di incapacità di Stato sul libero mercato a vantaggio di clientelismo politico, economico e sindacale.
Comunicato Aduc
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