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Pa, caccia ai professionisti per il Recovery Plan: ecco i criteri per il reclutamento

Concorsi con modalità semplificata, veloci digitali, trasparenti e con al centro il merito. Sono questi i criteri di reclutamento straordinario con cui la Pubblica amministrazione farà le nuove assunzioni.

Pa, caccia ai professionisti per il Recovery Plan: ecco i criteri per il reclutamento

Il decreto sul reclutamento nella Pubblica amministrazione per il Recovery plan introdurrà procedure per accelerare le assunzioni, con concorsi semplificati e digitali da chiudere in 100 giorni, risorse per la formazione di giovani con forme di apprendistato e banche dati digitali per assumere professionisti particolarmente qualificati. Il provvedimento dovrebbe arrivare oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri. Per attuare il Recovery Plan servono infatti professionisti con competenze specifiche che rafforzino gli uffici pubblici rendendoli in grado di attuare i progetti nei tempi previsti dalla Ue. «L’obbligo di aggiornare la Commissione europea sullo stato di avanzamento degli interventi e sugli obiettivi raggiunti – ha dichiarato Brunetta il 31 maggio – è una disciplina rigorosa imposta alle amministrazioni per velocizzare il ritmo di una spesa finora lentissima. La Pubblica amministrazione deve trasformarsi nell’architrave della ripresa e fornire servizi di qualità ai cittadini e alle imprese». Il ministero per la Pubblica Amministrazione da settimane è al lavoro per preparare il decreto-legge sul reclutamento con le nuove procedure di assunzione, che saranno anche a tempo determinato. Il testo è atteso in Consiglio dei ministri giovedì 3 giugno. Ecco che cosa dovrebbe prevedere.

Tra le figure professionali ricercate, il ministro Brunetta ha parlato di «decine di migliaia di ingegneri, informatici e responsabili gestionali» necessari per attuare i progetti del Pnrr e per questo legati, anche temporalmente, solo al Recovery con contratti a tempo determinato della durata fino a cinque anni. Gli esperti e i professionisti che andranno a supportare l’attività degli uffici pubblici saranno reclutati con procedure veloci, attraverso una piattaforma ad hoc su cui far confluire la domanda e l’offerta di lavoro. La selezione si baserà su una procedura comparativa dei curriculum, ma ci sarà anche un concorso con una modalità semplificata.

Altra novità sarà il portale unico con i bandi per cercare le alte professionalità, che dovrebbero essere pre-selezionate anche grazie ad accordi con gli ordini professionali. Queste figure saranno scelte per incarichi di collaborazione e consulenza, con requisiti più stringenti e meccanismi che garantiscano gli obblighi di trasparenza. Per quanto riguarda i contratti di consulenza, è prevista la procedura comparativa dei cv ma non il concorso.

Allo stesso tempo, andrà rafforzata anche la Pubblica amministrazione di ruolo, i ministeri e gli enti pubblici coinvolti nel Piano sbloccando il turnover. Il reclutamento in questo caso sarà ordinario. Per le assunzioni a tempo indeterminato il modello dovrebbe essere quello del concorso in cento giorni che si sta sperimentando con il Concorsone Sud. Il concorso prevede una prova scritta e una orale.

In prima fila ci saranno le assunzioni legate al nuovo sistema di governance, a partire dai 350 che andranno alla struttura ad hoc della Ragioneria per il monitoraggio del Piano, e dovrebbero rientrare anche le procedure per il reclutamento di oltre 20 mila funzionari per sveltire la Giustizia anche in vista della riforma – compresi i 16.500 che serviranno per l’Ufficio del Processo.

Accanto ai nuovi ingressi – le assunzioni stabili nella Pa per i contratti a tempo per la durata del Pnrr pari a massimo 5 anni – ci dovrebbe essere in parallelo un processo di ricognizione delle competenze presenti nella Pa e di formazione dei dipendenti pubblici, con un rafforzamento della Scuola Nazionale dell’Amministrazione.

Da Il Corriere della sera

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