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Papa Francesco ha nominato per la prima volta nella storia una donna come prefetto di un dicastero

Suor Simona Brambilla guiderà il “ministero” della Vita Consacrata, responsabile dei religiosi e le religiose di tutto il mondo.

Papa Francesco ha nominato per la prima volta nella storia una donna come prefetto di un dicastero

Ma si tratta di una rivoluzione a metà: la suora sarà affiancata al cardinale salesiano, Angel Fernandez Artime, nominato a sua volta pro-prefetto. una mossa per tenere a bada i forti malumori del mondo conservatore in Vaticano.

Ha dovuto superare non pochi malumori e obiezioni ma alla fine papa Francesco ha nominato per la prima volta nella storia una donna come prefetto di un dicastero vaticano. Si tratta di suor Simona Brambilla e guiderà il “ministero” responsabile per i religiosi e le religiose di tutto il mondo. Sinora sempre e solo uomini hanno guidato i dicasteri vaticani […]

Secondo le norme il prefetto era un sacerdote, cardinale o arcivescovo, nonostante la metà del “popolo di Dio”, se non più della metà, sia composta da donne. Fin dall’inizio Francesco ha segnalato la necessità di includere più donne «nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti», e nel corso del suo pontificato è aumentata la percentuale femminile sia tra i dipendenti che nei ranghi alti dell’organigramma di Curia. Ancora nessuna donna, però, sedeva sullo scranno più alto di un dicastero.

Le resistenze non sono mancate, tanto più quando, nel 2022, Bergoglio ha approvato, un po’ all’improvviso, la nuova costituzione apostolica Praedicate Evangelium che sancisce che «qualunque fedele», dunque anche una donna e un laico, «può presiedere un Dicastero». Per i conservatori, una scossa troppo forte […]

Ma se già nel 2018 il Pontefice argentino ha nominato il primo prefetto laico, Paolo Ruffini, alla guida della comunicazione vaticana, ieri, nonostante i venti contrari, ha scelto suor Brambilla. Per certi versi una nomina naturale: il dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica è infatti responsabile di una popolazione in maggioranza femminile: secondo le ultime rilevazioni ufficiali, i religiosi uomini, sacerdoti e non, sono 177.973 in tutto il mondo mentre le suore sono oltre il triplo, 599.228. contrarietà non sono mancate, e lo dimostra il fatto che Francesco ha contestualmente nominato un pro-prefetto, il cardinale salesiano Angel Fernandez Artime. Sebbene ci siano altri pro-prefetti nella Curia romana si tratta di un ruolo non comune, che sembra rispondere al problema canonico che alcune potestà di governo, connesse con l’amministrazione dei sacramenti, sono riservate senza eccezione ai ministri ordinati.

Il porporato spagnolo non è un semplice numero due, come sarebbe un segretario, ma sarà comunque subordinato al prefetto — o sarebbe meglio dire alla prefetta.

Discreta, alla mano, nella bella stagione sempre con i sandali ai piedi, suor Brambilla, nata quasi 60 anni fa a Monza, è una donna tenace che ha mostrato negli anni una capacità di governo fuori dall’ordinario. La sua prima vocazione è stata un’altra: si è diplomata come infermiera professionale e ha lavorato all’ospedale Mandic di Merate prima di rispondere alla vocazione alla vita religiosa ed entrare nel 1988 nell’Istituto delle Missionarie della Consolata.

Dal 2011 al 2023 ha guidato il suo ordine religioso. Quell’anno il Papa l’ha nominata segretaria del dicastero vaticano per i religiosi: «Una chiamata», confidò in quel frangente a Lucia Capuzzi di Avvenire , «che ha scombussolato le prospettive che intravedevo».

Se il governo del suo istituto religioso, presente in tutto il mondo, è stato una palestra per l’incarico che l’attende — e per problemi come il calo di vocazioni che tocca in modo sempre più rilevante non solo i preti ma anche le suore — ci sono altre due esperienze che ne definiscono il profilo. La prima è il periodo che ha trascorso in Mozambico come missionaria in mezzo al popolo Macua e che, ha detto, «mi ha profondamente trasformata, aprendomi orizzonti inediti sul piano umano, spirituale, missionario».

Il secondo è la formazione — licenza e dottorato — in psicologia alla Pontificia università Gregoriana, un centro accademico noto per l’impegno nella prevenzione e nel contrasto degli abusi che nella vita religiosa non sono una rarità. […]

Estratto dell’articolo di Iacopo Scaramuzzi per “la Repubblica”

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