Anno: XXV - Numero 236    
Lunedì 22 Dicembre 2024 ore 13:45
Resta aggiornato:

Home » Pozza (Unioncamere Veneto): ‘Con obbligo notarile per le Startup un freno alle imprese e ai giovani’

Pozza (Unioncamere Veneto): 'Con obbligo notarile per le Startup un freno alle imprese e ai giovani'

Una decisione che aumenta costi, burocrazia e tempi per i giovani che vogliono fare in impresa in Italia

Pozza (Unioncamere Veneto): 'Con obbligo notarile per le Startup un freno alle imprese e ai giovani'

Con l’obbligo del passaggio notarile rendiamo complessa una cosa semplice come l’apertura di una start up innovativa che attraverso il portale delle Camere di Commercio richiedeva al massimo 2-3 giorni ed era gratuita. Su una partita come quella delle start up innovative che riguarda il futuro non bisogna inseguire battaglie ed interessi delle corporazioni, ma avere l’obiettivo di liberare i giovani imprenditori dal peso della burocrazia che frena sviluppo ed innovazione. La possibilità di iscrizione online ha in questi anni raggiunto risultati importanti rendendo il processo più efficace ed efficiente e per questo non c’è alcun motivo per tornare indietro imbrigliando le energie positive. Le Camere di Commercio in questi hanno garantito anche il rispetto della legalità con controlli accurati e minuziosi sulle nuove imprese che si stavano formando”. Così il presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza commenta la decisione del “Consiglio di Stato che il 29 marzo scorso ha annullato il decreto del ministero dello Sviluppo economico (Mise) che permetteva la costituzione delle startup innovative direttamente online, senza alcuna ‘vidimazione’ del notaio o, in altri termini, “in assenza di atto pubblico”.

“Il Consiglio di Stato -prosegue la nota di Unioncamere Veneto- ha accolto il ricorso del Consiglio nazionale del notariato, che era stato respinto invece dalla decisione del Tar Lazio del 2017. Oggi, quindi, vi è l’obbligo di recarsi dal notaio con un allungamento dei tempi e dei costi delle procedure. Il Veneto è la seconda regione italiana per presenza di start up innovative dopo la Lombardia si contano, secondo i dati Infocamere, 1034 start up innovative che rappresentano l’8,23% del totale nazionale”.

Dopo il decreto del 2016 le Camere di Commercio del Veneto hanno attivato un portale dedicato (startup.registroimprese.it) all’interno del quale è possibile compilare il proprio statuto ed alla conclusione del processo si riceva una consulenza gratuita prima di firmare digitalmente l’atto e di inviare la documentazione all’Agenzia delle Entrate per la registrazione. Un servizio che, in questi anni, ha dato risultati soddisfacenti (circa 40 iscrizioni all’anno in ogni camera di commercio) permettendo ai giovani fondatori di start up innovative di abbattere tempi e costi.

Per le start up innovative costituite in camera di commercio era prevista un importante fase di controllo secondo i principi e le regole dell’antiriciclaggio come già successo di recente con la distribuzione delle risorse del fondo salva-imprese.

E il presidente Pozza spiega le ragioni per cui difende la possibilità di iscrizione online: “il sistema camerale in questi anni ha sempre lavorato al fianco delle start up innovative offrendo supporto e consulenza soprattutto nella fase di costituzione. Vorrei ricordare -sottolinea- che quando arrivano allo sportello camerale i giovani imprenditori non sono degli sprovveduti, ma si presentano già con la consulenza dei loro professionisti (commercialisti e ragionieri per esempio) e con un business plan già pronto e dettagliato. Le ragioni poste dall’ordine professionale che denuncia una mancanza di controllo -continua- sono pretestuose perché le Camere di Commercio italiane grazie ad Infocamere detengono i dati delle imprese fin dalla loro nascita monitorando poi la loro evoluzione fino alla chiusura tanto è vero che questi dati Unioncamere li mette a disposizione di Prefetture, Questure, Guarda di Finanza con l’obiettivo di contribuire a contrastare il malaffare e le criminalità. Il nostro impegno non si esaurisce qui perché da anni il sistema camerale investe anche nella formazione dentro le scuole con progetti dedicati, protocolli d’intesa e collaborazioni con associazioni di categoria come quella con Coldiretti per sconfiggere le agromafie. Si apprende, poi, che questo ordine di recente -continua Pozza- si è impegnato a ridurre i tempi con la creazione di una piattaforma digitale per le start up innovative e vuole diminuire i costi fino costi al minimo tariffario: meglio tardi che mai. In questi giorni il tema delle start up innovative sta creando un dibattito importante che testimonia l’attenzione sul tema e ci doveva essere un emendamento per mettere mano ad un problema molto serio che riguarda quelle start up innovative che si sono costituite in Camera di Commercio ed oggi non sanno cosa fare e che fine faranno. Devono recarsi dal notaio e ricominciare daccapo? Questo ha creato preoccupazione e soprattutto incertezza, che è la cosa peggiore nel mondo dell’impresa. È più che mai necessario trovare una soluzione e dare una risposta a questi giovani imprenditori, spiega Pozza.

“Il governo crede fortemente nella digitalizzazione del Paese e si prepara ad investire molto in questo ambito con la maggior parte delle risorse che arrivano dall’Europa. E le start up innovative sono il motore per far correre transizione digitale ed innovazione. Allora ci chiediamo -sottolinea Pozza- perché con la mano destra si indica una direzione e con la sinistra quella diametralmente opposta, ma questo fa parte della tradizione italiana spesso vittima delle corporazioni. Per questo mi appello al Governo, al presidente Draghi, alle forze politiche, alle associazioni di categoria per dare una soluzione al problema. La Camere di Commercio sono a fianco di imprese e dei giovani imprenditori. Con queste decisioni si incentiva la fuga dal nostro Paese e ci lasciamo scappare le energie migliori. Poi non ci possiamo lamentare”, continua Pozza.

“Questa scelta pesa sul futuro dei nostri giovani perché nella competizione globale con altri start upper europei partono in svantaggio ai blocchi di partenza se consideriamo che in Francia ed Inghilterra, per esempio, il passaggio con il notaio non serve. Per questo non possiamo tornare indietro rendendo complessa la costituzione di start up innovative motore dello sviluppo”, conclude Pozza.

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.