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Rapporto Almalaurea: I laureati in Italia restano pochi, non abbiamo recuperato i livelli ante-crisi e persiste una forte migrazione di diplomati nel Sud per studiare negli atenei del Centro-Nord

I medici sono i professionisti più ricchi

Rapporto Almalaurea: I laureati in Italia restano pochi, non abbiamo recuperato i livelli ante-crisi e persiste una forte migrazione di diplomati nel Sud per studiare negli atenei del Centro-Nord

I medici si confermano più “ricchi” degli altri professionisti e trovano tutti -o quasi – lavoro a 5 anni dalla laurea; le lauree scientifiche sono una sicurezza per trovare lavoro e, più spesso delle altre, pure buoni stipendi. Tuttavia, i laureati in Italia restano pochi, non abbiamo recuperato i livelli ante-crisi e persiste una forte migrazione di diplomati nel Sud per studiare negli atenei del Centro-Nord. Il rapporto Almalaurea 2019 presentato nei giorni scorsi non solo conferma, ma consolida i dati presentati tre anni fa Napoli da cui emergeva un gap tra il Sud, esportatore di studenti universitari, e il resto d’Italia. Se dal Nord si sposta il 2,8 degli studenti (a Roma in genere), e dal Centro la mobilità è del 12,2%, al Sud emigra il 26,4% di studenti; di solito tra i diplomati vanno via figli di famiglie facoltose che possono permettersi gli studi fuori sede, la laurea per uno studente del Sud pesa economicamente di più. Ma in quali materie il titolo la ripaga? In assoluto, dal 2003 in poi hanno guadagnato solo le lauree scientifiche, aumentate del 13%. Tra le professioni, a 5 anni dalla discussione della tesi i medici sono la prima e più “conveniente” in assoluto sia per tasso di occupazione, il 92,4%, sia per stipendio, con 2007 euro mensili netti. In termini di tasso di occupazione sono tallonati da agrari e veterinari che trovano posto a 5 anni per l’89%, laureati chimico-farmaceutici che trovano posto all’88,9%, architetti (86,8%). I laureati giuridici seguono con il 76,7%. I medici fanno un possibile balzo in avanti anche rispetto alla precedente rilevazione del 2013 dove erano però raggruppati con le altre professioni sanitarie e il loro stipendio mensile era 1500 euro circa. Rispetto a 5 anni prima sono salite da 1470 a 1595 euro medi netti mensili le retribuzioni nel chimico-farmaceutico, fisse quelle di veterinari (1380 euro), laureati giuridici (1340 euro) architetti (1376 euro).

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