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Rapporto immobiliare Associazione Nazionale Home Staging Italia: per vendere casa in media 7,2 mesi

L'home staging prende piede nel campo della valorizzazione immobiliare.

Rapporto immobiliare Associazione Nazionale Home Staging Italia: per vendere casa in media 7,2 mesi

Da un sondaggio svolto dall’Associazione Nazionale Home Staging Lovers e dall’Associazione Professionisti Home Staging Italia, emerge che, quando si allestisce l’immobile ad hoc, si riesce a trovare un compratore in media in 49,9 giorni, oltre 4 volte più velocemente rispetto ai 7,2 mesi della media italiana (dati Bankitalia). Il dato complessivo del venduto post home staging raggiunge il 91,6%. Lo sconto medio post home staging è del 5,6% contro il 10,5% della media italiana rilevato sempre da Bankitalia. L’home staging, inoltre, è un valido strumento per valorizzare anche gli immobili destinati al turismo, che si collocano sul mercato con un prezzo di locazione più alto del 20% e registrano un aumento del tasso di occupazione medio del 30%. Fino a pochi anni fa, infatti, la figura dell’home stager era poco conosciuta in Italia. Si tratta di un professionista che unisce diverse competenze – design d’interni, decorazione, fotografia e marketing immobiliare – per preparare le abitazioni alla vendita o all’affitto. Non una ristrutturazione, ma un allestimento temporaneo basato su colori, complementi d’arredo, elementi decorativi e illuminazione, completato da un servizio fotografico, studiato per attrarre il giusto target di compratori.  Dal sondaggio effettuato dalle associazioni di categoria emerge inoltre che il fenomeno home staging riguarda tutto il territorio nazionale, a partire dalle grandi città, ma non solo. Il 61% dei lavori di home staging per la vendita si concentra infatti in tre regioni: Lazio (23%), Emilia Romagna (21%) e Lombardia (17%). A seguire Veneto e Sardegna (7% ciascuna), Toscana (6%), Umbria e Liguria (4%), Sicilia e Piemonte-Valle d’Aosta (3%). Per quanto riguarda gli allestimenti finalizzati agli affitti, guida la classifica il Lazio (31%), seguito da Lombardia (20%), Piemonte-Valle d’Aosta ed Emilia Romagna (9,5%), Sicilia e Sardegna (6% rispettivamente), Toscana, Abruzzo-Molise e Marche (3% ciascuna). La classifica degli interventi su immobili turistici vede al primo posto il Lazio (19%); a seguire Veneto (14%), Lombardia (12%), Sardegna, Emilia Romagna e Toscana (9,5% ciascuna) Sicilia, Umbria e Piemonte-Valle d’Aosta (5%).

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