Reddito di cittadinanza, la truffa della doppia famiglia: 85 furbetti scovati dai carabinieri
L’escamotage era comparire come capo famiglia in un nucleo, magari come marito o come madre single, per poi riapparire come figlio o figlia nel nucleo di cui fanno parte anche i genitori: così i “furbetti” del reddito percepivano il sussidio statale impropriamente
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Tra i denunciati anche pregiudicati che avevano raggirato degli anziani per ottenere gli aiuti di Stato e chi ne sommava due, compreso il Reddito d’Emergenza: sottratti 450 mila euro all’Erario
Quattrocentocinquantamila euro. A tanto ammonta il danno all’erario scoperto dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Piazza Dante nell’ambito dei controlli che hanno portato alla denuncia di 85 persone per l’indebita percezione del Reddito di cittadinanza (circa sessanta) e del Reddito di emergenza (una ventina).
Tra loro c’erano anche persone che avevano truffato gli anziani. Altre ancora che erano già state agli arresti domiciliari o in carcere – o avevano ricevuto condanne passate in giudicato – per reati contro il patrimonio o contro la persona. O ancora per spaccio di stupefacenti.
Il lavoro dei carabinieri, che ha portato alle 85 denunce, è stato svolto in collaborazione con l’Inps, con la Motorizzazione civile e con l’Anagrafe. Alle operazioni ha partecipato anche il Nucleo ispettorato lavoro dell’Arma.
Alcuni denunciati percepivano 700 euro al mese, altri arrivavano a superare i 1000 euro.
Tra gli 85 c’è addirittura chi percepiva, contestualmente, il Reddito di cittadinanza e quello d’emergenza.
Sono tutti gravemente indiziati del reato di truffa aggravata: avrebbero affermato il falso per ottenere i soldi della misura. Per fare un esempio, alcune persone era inserite contemporaneamente in due nuclei familiari diversi: sia in quello dei genitori che nel proprio. Altri denunciati, invece, avevano attestato la residenza continuativa decennale sul territorio nazionale.
Non sono tuttavia sfuggiti all’occhio attento dei militari dell’Arma, che in quasi due anni – soltanto nel territorio della Compagnia di piazza Dante – hanno denunciato 900 persone.
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