Anno: XXV - Numero 235    
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Riforma fiscale, pronti i nuovi emendamenti al testo

Al voto gli emendamenti al Ddl di Riforma fiscale, dalla flat tax alle nuove aliquote sui redditi da capitale: dibattito in corso e nodi da sciogliere.

Riforma fiscale, pronti i nuovi emendamenti al testo

Fra gli emendamenti al testo della delega di Riforma fiscale presentati in commissione Finanze alla Camera ci sono la flat tax con il regime transitorio di fuoriuscita (definito “easy tax”), il cashback per le spese sanitarie, i criteri per il graduale superamento dell’IRAP, i dati della fatturazione elettronica utilizzabile per la lotta all’evasione, le nuove aliquote fiscali per i redditi da capitale, compresi quelli immobiliari.

L’iter della legge delega è a una svolta ed il provvedimento è atteso in Aula il 19 aprile.

Il testo del ddl fiscale è stato approvato dal Governo lo scorso ottobre iniziando subito il suo iter parlamentare. I lavori in commissione Finanze proseguono da allora, con continui rinvii rispetto ai tempi stabiliti a causa dell’acceso dibattito politico intorno ad alcuni punti. Nel frattempo, sono stati inseriti in Manovra 2022 i primi provvedimenti, con la revisione delle aliquote IRPEF, su cui in realtà si lavora ancora per ridurre le aliquote medie effettive e marginali.

Da martedì 5 aprile è iniziata la fase di votazione sugli emendamenti presentati. Sui punti fondamentali sembra sia stato trovato un accordo di maggioranza, confluite nelle riformulazioni dei correttivi da parte del ministero dell’Economia. Una volta approvata in via definitiva, la legge delega sarà attuata nell’arco di due anni, attraverso i decreti attuativi, come quelli che ad esempio dovranno definire le aliquote applicate al regime transitorio biennale per chi fuoriesce dal Forfetario con flat tax al 15%. Un punto chiave, anche in questo senso, è la clausola di invarianza:

Dall’attuazione delle deleghe non deve derivare un incremento della pressione tributaria rispetto a quella derivante dall’applicazione della legislazione vigente.

Regime Forfettario, Flat tax e Easy Tax

La flat tax resta confermata per le Partite IVA con reddito fino a 65mila euro lordi l’anno, ma viene introdotto uno scivolo di due anni per chi sfora il tetto di reddito, prima di rientrare nel regime IRPEF ordinario. A quanto si apprende, l’unico accordo è stato trovato sul fatto che questo regime transitorio dura due anni. Successivamente, con i decreti attuativi, saranno stabiliti l’aliquota che si applica in questi due anni di scivolo e i tetti di reddito entro i quali si può applicare questa easy tax, come è stata ribattezzata.

Il regime sarà opzionale: il contribuente potrà scegliere se passare al regime progressivo di tassazione IRPEF o rimanere in un regime agevolato transitorio biennale. Si parla di una aliquota al 20% per i redditi da 65.000 a 80.000 euro per un periodo di due anni, ma i dettagli sono rimandati ai decreti attuativi.

Mensilizzazione saldi e acconti

Per i lavoratori autonomi è previsto un passaggio graduale alla mensilizzazione degli acconti e dei saldi d’imposta, per garantire una distribuzione del carico fiscale meno pesante e meglio dilazionata nel tempo.

Tassazione redditi da capitale

Resta dibattuto il nodo della tassazione dei redditi da capitale. In base all’attuale legislazione, sono tassati al 26%, con una serie di eccezioni (come il 12,5% sui titoli di stato, la cedolare secca al 10%). L’ipotesi su cui si lavora è quella di prevedere due diverse aliquote, che riguarderebbero sia le rendite finanziarie sia quelle immobiliari. Con ogni probabilità la quantificazione delle stesse sarà rinviata ai decreti attuativi, ma ci sono tensioni all’interno della maggioranza, che vuole raggiungere un accordo di massima su questo punto prima di inserire la modifica nella legge delega. L’ipotesi potrebbe essere il doppio binario del 15% e 26%, che lascerebbero quindi invariata la tassazione massima introducendo però una nuova percentuale del 15%.

Altre modifiche al Ddl fiscale

Convergenza sull’introduzione del cosiddetto cashback fiscale a partire dalle spese sanitarie, che prenderebbe il posto delle attuali detrazioni. Sull’IRAP è già previsto il graduale superamento dell’imposta regionale sulle attività produttive, e ci sono in questo senso anche le prime misure in manovra. Le modifiche alla legge delega potrebbero prevedere una priorità per studi professionali e società fra professionisti. IVA, accise e IRES Saranno semplificate, con adeguamento delle aliquote secondo parametri di sostenibilità ambientale.

Previsti anche più dati per la lotta all’evasione, con la possibilità di utilizzare maggiormente le banche dati e le informazioni che si rendono disponibili con la fatturazione elettronica. Di contro, è prevista una revisione delle sanzioni: in particolare, dovrebbe essere assicurata una maggior proporzionalità fra violazione e sanzione, con un alleggerimento di quelle previste per violazione formali o comunque non particolarmente rilevanti.

di Redazione PMI.It

 

 

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