Salasso sul conto corrente. Aumenti: +15%
L'amara sorpresa è stata svelata da un'indagine di Altroconsumo che ha indagato sul materiale informativo delle spese dei conti correnti di 20 banche italiane ed analizzato le variazioni rispetto alla situazione del 2020.
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Un po’ per la pandemia, un po’ per il processo tecnologico che avanza, nell’ultimo anno si è registrato un boom di operazioni online con i conti correnti: per questo motivo, infatti, i costi di gestione sono aumentati maggiormente rispetto a quanto accade agli sportelli delle banche.
Lo studio, nel dettaglio, ha indagato indagare su tre profili tipo di correntisti diversi tra quelli individuati da Banca d’Italia: giovane, famiglia con operatività media, anziano con operatività media. È così emerso che costi per i conti correnti con le operazioni online sono aumentati fino al 15% mentre, per i conti usati allo sportello, emerge un andamento piuttosto stabile con un lieve risparmio per i giovani (1%) e un lieve aumento per famiglie e anziani (2% e 3%). La media annua delle operazioni di sportello è di 134 euro e per le operazioni online di 87: anche se la cifra è più bassa, però, ricordiamo netto il rincaro che segna un +15%.
Nel computo delle spese ce ne sono alcune fisse e altre variabili: tra i costi fissi figurano il canone mensile del conto corrente e quello annuale della carta di debito e della carta di credito, se chiesta alla stessa banca. Ci sono poi le spese di gestione del conto titoli e le spese di liquidazione interessi che le banche applicano alla chiusura dell’anno per tirare le somme tra giacenze, interessi attivi, spese e interessi passivi. Infine, ci sono le spese di comunicazione (per estratti conto e comunicazioni di trasparenza) e il canone dell’home banking. Non tutte le banche applicano tutti questi costi, in alcuni casi potrebbero anche essere tutti a zero.
I costi variabili, come dice la parola stessa, dipendono dalle operazioni che si fanno: abbiamo le commissioni per i bonifici, quelle applicate ai prelievi agli sportelli di altre banche e quelle per i pagamenti Cbill o PagoPA. In genere, più operazioni si fanno più questi costi aumentano.
Un’altra voce di spesa è costituita dalle commissioni e dagli interessi sullo scoperto di conto: i soldi che la banca ti chiede quando vai in rosso. L’alternativa è il fido (una somma che la banca ti mette a disposizione oltre la tua giacenza) sul quale gravano comunque dei costi. Infine, non vanno dimenticate le tasse: imposta di bollo fissa di 34,20 euro l’anno su giacenze medie superiori ai 5.000 euro e la ritenuta del 26% sugli interessi eventualmente maturati.
Altroconsumo ha fornito anche alcuni consigli che possono essere utili sia per tenere d’occhio i costi dei propri conti che per provare a contenerli: leggere il “Riepilogo delle spese” che la banca invia a inizio anno per capire quali e quante operazioni sono state fatte l’anno precedente e quanto sono costate; prelevare contante solo dagli sportelli ATM della propria banca per evitare commissioni; operare online con l’home banking rimane comunque sempre più economico che rivolgersi allo sportello (i costi li abbiamo visti all’inizio dell’articolo); un conto corrente scoperto ha costi ingenti: chi va in rosso dovrebbe chiedere un fido alla banca.
E poi ancora, per evitare l’imposta di bollo non bisogna lasciare troppa liquidità sul conto così come è importante scegliere la banca più conveniente per ciascun prodotto: carta di credito, mutuo, prestiti si possono sottoscrivere anche altrove, senza l’obbligo di aprire un conto nella banca che li concede. Infine, controllare sempre le comunicazioni della banca: in presenza di corpose modifiche alle condizioni può convenire chiudere il conto alle vecchie condizioni entro 60 giorni e andare da un’altra parte.
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