Se il governo vuole semplificare davvero noi pronti a dare una mano
Il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella sarà ascoltato dal premier Conte oggi a Villa Pamfilj
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Confprofessioni rappresenta le professioni ordinistiche, dai consulenti del lavoro ai commercialisti, dagli architetti ai notai. «L’incontro con il governo doveva essere giovedì, poi è stato spostato all’ultimo», racconta Stella.
Domanda. Ci sarà stato un buon motivo, che cosa direte a Conte?
Risposta. Beh, con il decreto Cura Italia le cose sono andate così così. Non erano previsti interventi a sostegno dei professionisti, come se non ci fosse anche tra di noi chi è in difficoltà. Noi abbiamo capito il momento dell’emergenza e abbiamo cercato di essere positivi. Poi è stato istituito il bonus mensile da 600 euro, e 450 mila professionisti lo hanno ottenuto.
D. Molti non si aspettavano che così tanti professionisti avrebbero avuto bisogno di questo contributo..
Perché le difficoltà di tanti colleghi sono sottostimate. Non ci sono solo i grandi studi. Ci sono anche tanti giovani professionisti in monocommittenza dentro agli studi professionali. Per non parlare degli autonomi che guadagnano ancora meno. Tanti hanno dovuto fermare completamente l’attività. Penso per esempio agli avvocati
- Cosa chiederà al governo?
- Che anche le attività professionali possano accedere a eventuali fondi e agevolazioni di supporto nella crisi per le attività d’impresa. Anche i professionisti stanno pagando duramente questa emergenza. E poi allentare il peso fiscale sulle casse di previdenza. Da parte nostra, tramite la bilateralità abbiamo messo a disposizione 500 euro per ogni dipendente di studio professionale che in emergenza ha iniziato a lavorare da casa in smartworking».
D. Quale può essere il vostro contributo alla ripartenza del Paese? - Possiamo dare un contributo importante su tutto quello che riguarda la semplificazione, in ogni ambito. Dai consulenti del lavoro ai commercialisti, i nostri associati conoscono dall’interno i meccanismi della burocrazia e sanno dove questi si inceppano. Speriamo di essere coinvolti
- Cosa non ha funzionato nella gestione dell’emergenza economica post lockdown?
R. Per quanto riguarda la burocrazia, bisognava avere il coraggio di superare le modalità dei tempi normali per fare arrivare le risorse alle imprese e ai cittadini in tempi ragionevoli. Non si è riusciti a semplificare sui meccanismi della cassa integrazione. Stesso discorso per il decreto liquidità.
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