Studi professionali e nuove tecnologie al Castello del Buonconsiglio
Studi professionali nell'era della digitalizzazione. Se ne è parlato ieri al Festival dell'Economia di Trento, con Gaetano Stella, presidente Confprofessioni.
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Come stanno cambiando le libere professioni in Italia con l’avvento delle nuove tecnologie e della digitalizzazione forzata del post pandemia? Se ne è parlato al Castello del Buonconsiglio in una Sala Marangonerie gremita in gran parte da giovani studenti.
Maria Carla De Cesari, caporedattore del Sole24 ore ha fatto da moderatrice a questo incontro dedicato agli studi professionali e la digitalizzazione più o meno forzata degli ultimi anni. Simona Laderchi, socia fondatrice di Laderchi & Partners e specialista nella selezione del personale ha parlato della qualità più importanti che devono essere alla base di una scelta indirizzata verso la libera professione: ovvero passione, una grande motivazione a prescindere dalla preparazione e tanto sacrificio e pazienza. Con queste caratteristiche si avranno molte soddisfazioni personali e grazie alle nuove tecnologie e ai continui aggiornamenti professionali i giovani che sceglieranno la libera professione potranno fare sempre più cose più interessanti e sempre meno noiose.
Camilla Menini, presidente commercialisti Odcec di Treviso, ha ricordato come la resistenza e l’insofferenza al cambiamento e alla digitalizzazione del fisco, oltre a importanti investimenti in strumenti tecnologici, sia ancora in corso ed il processo sia in continua evoluzione ma sia tuttavia necessario.
L’avvocato Patrizia Corona, vicepresidente del Consiglio nazionale forense, ha parlato di come è cambiata la professione forense negli ultimi anni. Se vent’anni fa i giudizi civili erano fatti tutti in presenza oggi il processo è sempre più digitale e telematico, ma se da un lato è più veloce – secondo Corona – viene però a mancare il lato umano e il giudice non riesce a comprendere l’individuo nella sua persona. L’avvocato Corona ha anche paradossalmente indicato come l’avvocato giovane di oggi possa tranquillamente fare tutto il suo lavoro con il proprio smartphone, senza aver necessità di uno studio.
Nell’incontro si è anche affrontato l’argomento della giustizia predittiva (ovvero di come l’avvocato inserisca nel sistema la sua causa e un algoritmo in base alle precedenti sentenze offra una risposta) e del relativo rischio di un appiattimento della giurisprudenza, che potrebbe portare il magistrato a diventare a un mero burocrate.
Infine Gaetano Stella, presidente sindacati Confprofessioni, ha auspicato aiuti dallo Stato in termini di tagli alle imposte sul reddito, perché le vocazioni alle libere professioni sono in calo in Italia, il lavoro richiede molto impegno, orari pesanti e redditi medio bassi.
Fonte: Castello del Buonconsiglio
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