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Verso lo smobilizzo dei crediti edilizi bloccati

Correttivi per sbloccare la capienza fiscale delle banche e disincagliare i crediti d'imposta per lavori 2021: novità su cessione crediti e Superbonus.

Verso lo smobilizzo dei crediti edilizi bloccati

Dal momento che la cessione dei bonus edilizi ai correntisti bancari ed il frazionamento annuale della prima operazione non hanno certo risolto il problema dei crediti incagliati sulla Piattaforma delle Entrate, relativi a interventi ai vecchi progetti di Superbonus e altri interventi agevolati già in cantiere, sono in arrivo ulteriori correttivi per sbloccare una volta per tutte i miliardi di crediti non liquidati alle imprese che li hanno anticipati, che da mesi sono in attesa e in molti caso si sono ritrovate sull’orlo del fallimento.

La sede dei correttivi sarebbe la legge di conversione del decreto Aiuti, in discussione in commissione Attività Produttive alla Camera.

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In base alle anticipazioni, si pensa di intervenire  ancora una volta sulla cessione del credito dal punto di vista legislativo, per consentire alle banche di utilizzare i crediti d’imposta acquisiti sui lavori 2021 in eccesso rispetto alla capienza fiscale fino alla fine del 2022, spalmandoli quindi su due anni fiscali.

In pratica, si potrebbero accettare in piattaforma i crediti ceduti da aziende e fornitori e liquidare loro i bonus, sfruttando anche l’anno fiscale 2022 per i crediti acquistati: in questo modo, si risolverebbe il problema di fondo, rappresentato dal fatto che le banche hanno ormai raggiunto la capienza fiscale necessaria per smaltire i crediti 2021 e questo non gli permette né di liquidare di vecchi né di accettare molte nuove pratiche.

Per le operazioni con prima cessione a partire dal primo maggio, invece il mercato è già più liquido perché è stata introdotta la quarta cessione flessibile verso i propri correntisti. Ma per le operazioni precedenti si applicano le regole più rigide sulle tre cessioni (la prima libera, le altre due solo verso banche). Da qui, i crediti incagliati, che ammontano a circa 5 miliardi di euro.

Non solo: i parlamentari stanno anche valutando una seconda modifica alternativa allo smobilizzo dei crediti acquisiti dalle aziende o dai clienti. I crediti eventualmente ancora non ceduti a fine 2022, potranno nel 2023 essere utilizzati per acquistare BTP in sede di collocamento, sottoscrivendo nuove emissioni dei titoli di Stato con scadenza non inferiore ai dieci anni. Questa possibilità, evidentemente, viene prevista solo per le banche e le imprese assicurative o finanziarie vigilate, non per le altre imprese.

Novità per il Superbonus 110%

Infine, sempre in base alle anticipazioni, ci sono in preparazione altre modifiche non alla cessione dei crediti, ma ai bonus edilizi. Al Superbonus verrebbero ammessi nuovi rivestimenti con materiali innovativi che consentono lo stesso risparmio energetico dei pannelli isolanti per il cappotto termico. E non si esclude una nuova proroga sulle villette: attualmente possono utilizzare il Superbonus entro la fine dell’anno, a patto che il 30% dei lavori sia effettuato entro la fine di settembre. Questo termine potrebbe essere prorogato a fine ottobre.

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