Alitalia continua a succhiare soldi pubblici e vendere biglietti che non onorerà
Quindi: viaggiatori non comprate biglietti Alitalia o Ita che siano.
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Ogni volta che qualcuno ci segnala le proprie difficoltà, causa pandemia, per far fronte alle piccole spese quotidiane (affitto, rate varie, bollette, etc), e magari al fatto che non sono riusciti ad avere neanche un euro dai contributi a pioggia elargiti dallo Stato… ogni volta annoveriamo conferme che da tempo accumuliamo: l’errore dei contributi a pioggia al posto di un calo generalizzato delle imposte sì da stimolare iniziative e mercato, e i soldi che vengono dati agli amici degli amici.
Il più grande amico si chiama Alitalia per la quale, proprio oggi, il governo ha previsto la proroga del cosiddetto prestito ponte di 400 milioni fino alla fine dell’anno, e l’istituzione di un fondo di 100 milioni per rimborsare chi, acquistato il biglietto, non è potuto partire e non ha accettato la riprotezione su Ita (quando e se partirà, ottobre?). Occorrerà il lasciapassare della Commissione europea, che ha già mostrato dubbi perché per autorizzare Ita chiede discontinuità con Alitalia, e il fondo di 100 milioni e le riprotezioni non sono proprio in questa direzione.
Intanto il personale continua ad avere il proprio stipendio e, ovviamente, tutte le politiche sono concentrate sull’eredità di Ita.
Noi all’orizzonte, per i passeggeri, percepiamo, per esperienze passate col cosiddetto vettore di bandiera, solo sventure. E non riusciamo a toglierci di testa le bollette non pagate di cui sopra e i milioni erogati a questa operazione.
Ma come, non siamo contenti che gli amministratori facciano di tutto per rimborsare i passeggeri? Non siamo ingenui, per cui comprendiamo che la richiesta di rimborso e riprotezione è solo fumo che, per dimostrare quanto sono pro-passeggeri, gli amministratori distribuiscono per far sì che non ci sia un crollo totale delle prenotazioni per i prossimi mesi. Comprensione dovuta al fatto che sarà impossibile che la Commissione dia il suo beneplacito a questa operazione: Bruxelles non è giustamente disponibile a pagare l’inezia economica e politica che dal passato continua nel presente, ma nuove politiche.
E quindi c’è solo una soluzione che farebbe bene a tutti, contribuenti e passeggeri che con leggerezza hanno prenotato questi voli: chiudere con Alitalia in modo definitivo e vendere tutto il vendibile e, coi ricavati pagare i debiti. Se la situazione continua come oggi, ci saranno sempre più passeggeri creduloni che compreranno biglietti per voli che sono solo sulla carta. Mentre i soldi dei contribuenti, dopo i 400 milioni di oggi, continueranno ad essere regalati senza prospettive.
Di Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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