Cancellazione multe novax. È l’Italia, bellezza
I proponenti hanno parlato di pacificazione nazionale, manco fossimo dopo la fine del fascismo e la Seconda guerra mondiale quando tutti erano fascisti e poi divennero democristiani o comunisti.
In evidenza
La cancellazione delle multe per chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale durante l’emergenza covid 19… si sono già espressi in tanti. I proponenti hanno parlato di pacificazione nazionale, manco fossimo dopo la fine del fascismo e la Seconda guerra mondiale quando tutti erano fascisti e poi divennero democristiani o comunisti. E per questo motivo, probabilmente, hanno aperto le porte dei loro partiti a quelle persone… pochini quanto rumorosi e violenti, ma “tutto fa brodo”, in politica, come per il maiale, non si butta via nulla.
Quelli che hanno reagito contro la cancellazione, in genere parole assennate (i milioni di malati e morti evitati) anche se talvolta piene di odio politico e ricadute su quello o quell’altro che avevano da recriminare contro l’attuale governo.
Noi – vaccinisti convinti – osserviamo: è come con le tasse. Se non le paghi, fra qualche anno, prescrizione permettendo e se non rientri in un condono automatico, te le vengono a chiedere con un certo sconto. Perché pagarle, quindi?
È l’Italia, bellezza!
Quella che alcuni che oggi si credono i padroni delle istituzioni piuttosto che i governanti, dicono che abbia un super apprezzamento internazionale nonostante “debito pubblico, evasione fiscale, migranti Albania, Stellantis, concorrenza zero, trasporti ferroviari da incubo, etc.”.
È l’Italia, bellezza!
Articolo di Vincenzo Donvito Maxia (Aduc)
Altre Notizie della sezione
Inutile starnazzare.
04 Febbraio 2025Lo scontro quotidiano piace alla pancia del paese ma lo porta alla rovina.
L’azzardo
03 Febbraio 2025Giorgia Meloni ha scelto la strada dell’“affondo”, come scrivono i giornali, nei confronti dei magistrati: “i giudici si candidino se vogliono governare” ha titolato il Corriere della Sera.
Il caso Almasri e la ragion di Stato
31 Gennaio 2025Alla fine, la verità l’ha detta Bruno Vespa. Il giornalista ha ricondotto nei termini esatti la vicenda del Generale libico Almasri che, trovandosi in Italia raggiunto da un ordine di cattura della Corte Penale Internazionale, è stato accompagnato libero in patria con un aereo di Stato.