Chi paga per le spese illecitamente disposte per la manifestazione di sabato in Piazza del Popolo?
La Corte dei conti denuncia ipotesi di illeciti a carico del Comune di Roma e dell’Università di Parma in relazione a spese sostenute per la manifestazione di sabato 15 marzo a Roma, in Piazza del Popolo.
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Immagino l’imbarazzo di quanti, nella maggioranza di Governo, stanno portando avanti una serie di iniziative destinate a limitare i poteri della Corte dei conti soprattutto nella giurisdizione di responsabilità per danno erariale e che oggi”.
Un “danno erariale” sarebbe da individuare, secondo alcune notizie di stampa, a carico di dirigenti delle due istituzioni per spese erogate per finalità estranee a quelle istituzionali. Il Comune di Roma avrebbe speso intorno a 270.000 euro per l’organizzazione dell’evento. L’Università di Parma avrebbe sostenuto le spese per una trasferta a Roma in pullman di studenti e professori.
È evidente che, ad una prima valutazione della notizia, queste spese non hanno una finalità istituzionale che è la condizione per la quale un onere può essere posto a carico di un bilancio pubblico. In sostanza, la spesa per essere conforme alla legge deve essere prevista da una norma e stanziata in bilancio. Ora non sappiamo come il Comune di Roma intenderà giustificare queste spese che sono certamente rilevanti e che normalmente vengono addebitate agli organizzatori delle manifestazioni, come le spese per l’affitto, del palco dell’impianto di amplificazione, la pulizia straordinaria delle strade, le transenne, l’occupazione del suolo pubblico e ogni altro costo organizzativo, compresi gli straordinari della polizia locale per un comizio comunque di natura politica anche se non partitica, che non può costituire un evento istituzionale.
Dirà che è lui l’organizzatore? Quale la finalità istituzionale che consente di utilizzare risorse dei cittadini?
Né è giustificabile la spesa sostenuta dall’università di Parma per consentire ad un gruppo di 50 tra professori e studenti di partecipare alla manifestazione. Non c’era una ricerca da fare, non c’era una attività didattica da svolgere. Attività che non risultano dal portale dell’Ateneo sul quale si legge che era stato organizzato “un pullman per studentesse, studenti e personale che desiderino partecipare alla manifestazione”.
I responsabili del servizio che ha disposto la spesa, a Roma ed a Parma, saranno chiamati a fornire chiarimenti alle Procure regionali della Corte dei conti, del Lazio e dell’Emilia Romagna.
Spese contra legem, che costituiscono “danno erariale” perché poste illegittimamente a carico di un bilancio pubblico per negligenza o imperizia quanto meno gravemente colposa e che vanno pertanto risarcite ad iniziativa del Pubblico Ministero presso la Corte dei conti, titolare dell’azione di responsabilità amministrativa nell’interesse dell’erario.
Salvatore Sfrecola
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