Cose di Rai. Il daltonismo del presidente
Le “cose” della Rai sono strane. Talvolta.
È questo il bello della Rai: “di tutto e di più” recitava un suo slogan di qualche anno fa.
Ieri è accaduto con il suo presidente, Marcello Foa, durante un panel nel corso del Prix Italia. È questo il bello della Rai: “di tutto e di più” recitava un suo slogan di qualche anno fa. Con un limite inesistente tra realtà e finzione. Con il potere del dire superiore a quello dell’essere. La vergogna è cancellata? No, non c’entra. Si manifesta un fenomeno tra la fiction e la chimica soggettiva che induce il nostro presidente ad autoconvincersi che quanto dice sia realtà: una sorta di daltonismo, in cui l’individuo percepisce (convinto) un’alterata visione e percezione della realtà.
Ecco cosa ha detto il nostro presidente:
“Rendere il servizio pubblico flessibile e dinamico è imprescindibile. Il servizio pubblico è forte se è davvero indipendente da ingerenze politiche. E’ facile dirlo in questo contesto, ma è molto difficile dirlo quando si è sul ponte di comando”. Foa faceva riferimento alla discussione in corso in Parlamento sulla riforma della governance della tv pubblica. “Queste questioni riguardano tutti i servizi pubblici. Se riusciremo ad essere professionali ed indipendenti, il cambiamento potrà avvenire, ma se i partiti avranno altre mire, legittime dal loro punto vista, questo sarà di intralcio. Mi auguro che la Rai sia messa in condizioni di essere aderente al proprio mandato e al criterio di indipendenza”.
Chissà chi lo ha nominato in Rai e chissà chi comanda ovunque, ben suddiviso rispetto alla presenza in Parlamento, in ogni canale e in ogni trasmissione.
Cose di Rai!
Qui il canale web di Aduc sulla Rai: https://tlc.aduc.it/rai/
Altre Notizie della sezione
La Cassazione chiarissima sulla definizione di “paese sicuro”.
06 Gennaio 2025Ma c’è chi fa finta di non capire.
Ma perché ora le femministe non gridano all’Iran “liberate Cecilia”?
03 Gennaio 2025Le “sentinelle” del MeToo tacciono di fronte al “rapimento” di Cecilia Sala da parte di uno Stato islamico che teorizza, codifica e istituzionalizza la sottomissione delle donne a leggi morali decise da uomini.
Prima di giudicare coloro che vengono indagati ed arrestati attendiamo la verità del processo
02 Gennaio 2025In Italia dal 1991 al 31 dicembre 2023 i casi di errori giudiziari sono stati 31.397. La riflessione del consigliere nazionale forense e consigliere regionale Antonello Talerico.