Dalla parte delle future generazioni
In Italia un giovane under 35 che ha da poco iniziato a lavorare andrà in pensione a 74 anni e con circa mille euro
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Questo è lo scenario generale delineato dall’analisi del Consiglio Nazionale dei Giovani ed EURES. Senza interventi, con percorsi lavorativi discontinui e retribuzioni basse gli under 35 potranno, infatti, accedere unicamente alla pensione di vecchiaia e con assegni molto ridotti.
In questa prospettiva, è fondamentale l’impegno della Cassa Dottori Commercialisti per riequilibrare il proprio sistema in favore delle generazioni più giovani e per garantire loro l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche. La delibera sull’ulteriore incremento dell’aliquota di computo rispetto a quella di finanziamento – approvata da parte dei Ministeri Vigilanti, del Lavoro e dell’Economia e Finanze – va proprio in questa direzione, proseguendo così il percorso tracciato dall’Ente con la riforma del 2004.
Come ente di previdenza e assistenza, con il passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo, abbiamo lavorato per garantire un sistema pensionistico sostenibile e per raggiungere una sempre maggiore equità intergenerazionale anche con il rafforzamento delle politiche di welfare. Per questo riteniamo sia necessario sostenere gli iscritti in tutte le fasi della loro vita, incrementare l’adeguatezza delle loro pensioni e costruire le basi per la previdenza delle generazioni future. La Cassa Dottori Commercialisti, come Ente di Previdenza e assistenza, mette al centro della propria mission politiche che promuovono il benessere degli iscritti. Quattro, in particolare, sono le direttrici che ci accompagnano in questo percorso: futuro professionale e previdenziale, formazione specialistica, conciliazione vita – lavoro, maggiori coperture sanitarie.
L’ulteriore incremento dell’aliquota di computo prevede, infatti, che, con un meccanismo graduale al crescere dell’aliquota soggettiva, optando per una contribuzione pari al 22% all’iscritto sarà riconosciuto un 5% in più di premialità. Questa modifica ha lo scopo di aumentare l’adeguatezza della futura pensione, stimolando gli iscritti a versare importi sempre maggiori di contributi soggettivi e consolidando il positivo trend di graduale crescita dell’aliquota media di contribuzione. È un percorso che si basa sul rispetto del principio di equità intergenerazionale: infatti, la premialità è riconosciuta in misura piena a coloro che non possono far valere periodi di iscrizione antecedenti alla riforma del 2004 (passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo), mentre è riproporzionata per coloro che vantano periodi contributivi nel sistema reddituale.
Nell’ottica di rafforzare la tutela e il sostegno delle categorie socialmente fragili quali gli inabili e i familiari superstiti dei dottori commercialisti la Cassa ha deciso anche di incrementare la misura minima dei trattamenti pensionistici di inabilità e la base di calcolo delle pensioni indirette adeguando la misura minima riconosciuta dall’attuale 70% al 100% dell’importo minimo di pensione (€ 14.468 valore 2023).
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