Fuori gli illegali dalle istituzioni forensi
Il tempo delle acrobazie interpretative e l'uso distorto della legge per fini dilatori è giunto al termine

Soddisfazione ed apprezzamento per le decisioni emesse dal Cnf per il Coa di Latina e per il Coa di Cagliari che rispediscono a casa i consiglieri illegali, eletti in violazione della regola del doppio mandato. Le sentenze fanno riferimento alle corrette argomentazioni in tema di doppio mandato espresse dagli Ermellini, dalla Corte Costituzionale e da tutti, i pochi giuristi italiani, che ad essi si sono e si richiamano quotidianamente per il tanto invocato rispetto della Legalità. Sicuramente un segnale di svolta nell’affermazione dei contenuti cardine, meno dal punto di vista pratico perché nel caso di Cagliari si preannunciano impugnazioni …ma è sul primo aspetto che necessariamente si deve convenire. Il riferimento poi “alle rendite di posizione” devo dire…mi ha provocato una sorta di piacere …tra il desiderio di rivalsa e di vendetta …un amaro piacere…perché gioire per tale risultato è anche amaramente triste. Azioni giudiziarie e lungaggini, artifici e raggiri, acrobazie interpretative che non avrebbero avuto ragione di essere se solo gli autori delle stesse, avessero con coscienza ed onestà rispettato la Legge…da operatori del diritto e nella qualità di rappresentanti istituzionali. Siamo forse entrati nella spirale delle buone notizie …e me lo auguro. È poi doveroso sempre, sull’altro versante , continuare a denunciare altre acrobazie …”le acrobazie per la sussistenza” messe in atto dal presidente illegale del Cnf che, a titolo di mero esempio,
ha deciso di rompere il silenzio/assenso sulla questione prescrizione a fronte delle evidenti ed eclatanti evidenze di una rappresentanza della categoria assente e se presente silenziosa ed acquiescente. Ora che il tema è caldo sopratutto tra gli schieramenti politici, quale organo di sola rappresentanza istituzionale, quale presidente illegale, tenta di inserirsi nel dibattito in cerca di futura collocazione, prossimo ormai alla destituzione annunciata. Ogni giorno si confronta con rappresentanze politiche diverse agitando lo spauracchio di chiara matrice pirandelliana “di un avvocato che vaga tra la costituzione ed in giro per il mondo in cerca di autore”. Si sovrappone sempre ad Ocf che disperatamente tenta di rivendicare il suo ruolo, tra tour elettorali adesso anche in tema di geografia giudiziaria, per apprendere le reali e le fin troppo ignorate carenze strutturali dei tribunali italiani. Come ogni campagna elettorale che si rispetti, questo è il momento per dimostrare all’avvocatura italica, presenza e partecipazione. Invoca poi l’ assenza “di strumenti dilatori” utilizzati dagli avvocati…ma il Cnf resistendo ai ricorsi in tema di illegalità, ne fornisce un esempio concreto ed evidente, quanto alle apodittiche e fantasiose argomentazioni dedotte. Sdegnarsi per tale tracotanza ed insistenza , anche nel calcare ripetutamente la scena del dibattito politico/istituzionale, nella personale posizione di illegalità, mentre il suo ex Cnf non può più fingere di ignorare ed applicare i principi granitici che saranno utilizzati dalla magistratura per farlo fuori è sentimento comune e condiviso tra chi reclama la sua immediata destituzione e rimozione .
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