Governance e Pensionati
Verso il 2023 abbiamo un problema di classe dirigente a livello nazionale e locale, non perfettamente adeguato per dirla alla democristiana che un tempo con le sue scuole insegnava politica ,perché i migliori da tempo si tengono lontani dalla politica.

Sui pensionati il Censis nel suo ultimo rapporto ha ben descritto la situazione “L’enigmatico futuro dei pensionati italiani. Dopo essersi ritrovati nel periodo pandemico al vertice della piramide dei garantiti, il ritorno improvviso e inatteso dell’inflazione ha collocato i pensionati tra coloro che sono più esposti all’erosione del potere d’acquisto. Pensando al proprio futuro, solo il 38,7% si sente con le spalle coperte sul piano economico (nel 2019 il dato era al 68,2%). La fragilizzazione della condizione economica dei pensionati non solo rischia di mettere in crisi il «silver welfare» a supporto di figli e nipoti, ma alimenta anche la loro paura verso alcuni rischi sociali. Il 35,2% dei pensionati si sente poco coperto in caso di malattia e della necessità di ricorrere a prestazioni sanitarie, il 45,4% in caso di non autosufficienza. Più di 16 milioni di pensionati attivano una spesa complessiva annua per le pensioni di oltre 312 miliardi di euro, con un importo medio di 1.500 euro circa per tredici mensilità. Ma esistono differenze significative nei redditi pensionistici che rendono alcune tipologie di pensionati più esposte ai rischi di questo momento. Al Sud le pensioni medie sono di circa il 20% inferiori a quelle del Nord e quelle delle donne sono inferiori di circa il 28% rispetto a quelle degli uomini.”
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