I misteri di Cassa Forense
Anche per il 2019 Cassa Forense continuerà a utilizzare l’Alm – Asset Liability Management – come strumento di gestione ottimale delle proprie attività e passività
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In linea di tendenza con i suggerimenti prudenziali espressi sia dai Ministeri Vigilanti che dalla Covip in materia di gestione del patrimonio (bilancio preventivo 2019, pag. 3). Ma il Report Alm non viene reso pubblico. ll CdA, dopo la condivisione dell’ipotesi in Comitato dei Delegati, ha avviato la progettazione e lo studio di fattibilità della Sicav di Diritto italiano e, in data 19.04.2018, ha deliberato lo studio professionale che, sulla base dell’esperienza fornita, supporta all’interno. Gli iscritti però nulla sanno di questa Sicav di Diritto italiano. Le Sicav sono l’acronimo di società di investimento a capitale variabile. Dietro il nome forse un po’ oscuro si cela uno degli strumenti che il nostro ordinamento prevede, a livello organizzativo, per la gestione del risparmio collettivo gestito. A interessarci, almeno in questa fase, è il “capitale variabile”. Le Sicav non sono società che gestiscono fondi, ma società che, possiamo dirlo a scopo esemplificativo, coincidono con il loro capitale nel fondo stesso. Chi investe in una Sicav diventa socio di una società il cui capitale viene completamente investito in diversi strumenti finanziari. L’investitore nella Sicav dunque non acquista la parte di un fondo, ma piuttosto diventa socio della società detta gerente, ovvero della società che gestisce gli investimenti. Il bilancio tecnico: il documento attuariale, predisposto con la periodicità triennale prevista dal Decreto Ministeriale 2007, è stato redatto secondo due versioni: la prima predisposta con un quadro di ipotesi “standard”, comuni a tutti gli enti pensionistici italiani, e una seconda di tipo “specifico”, elaborata in base a ipotesi maggiormente aderenti alla realtà demografica ed economico – finanziaria di Cassa Forense. Nel 2014 Cassa Forense ha pubblicato il bilancio attuariale sia nella forma standard che in quella specifica. Per il bilancio tecnico chiuso al 31.12.2017 Cassa Forense ha però pubblicato soltanto la versione specifica omettendo la pubblicazione di quella standard. Nel bilancio preventivo 2019 il confronto tra i dati reali e quelli del bilancio tecnico fa riferimento solo al bilancio tecnico chiuso al 31.12.2014. Il confronto con il bilancio tecnico al 31.12.2014 è negativo sia sulle entrate contributive che su quelle patrimoniali. Poiché il bilancio tecnico al 31.12.2017 è peggiorativo rispetto a quello del 2014, anche il preventivo 2019 andrebbe tarato su questi dati per offrire agli iscritti un quadro il più realistico possibile. Alla pag. 3 del consuntivo 2018 si apprende che Cassa Forense investe in più di 80 fondi alternativi per un totale impegnato che supera i due miliardi di euro. Non è dato comprendere la logica di un investimento così parcellizzato. Al fine di esercitare, al massimo livello possibile, la funzione di monitoraggio sull’attività svolta dai gestori dei fondi alternativi, Cassa Forense cerca sempre di avere una rappresentanza nei comitati consuntivi (Advisory board). A oggi Cassa Forense è presente in 41 Advisory board con i suoi rappresentanti. Gli iscritti però non conoscono i nomi di questi 41 rappresentanti. Pur tuttavia Cassa Forense dispone del codice della trasparenza, del codice etico di condotta, del codice disciplinare, del modello ex d.lgs. 231/2001 parte generale, delle modalità di accesso agli atti, dell’accesso civico semplice e accesso civico generalizzato a dati e documenti, della procedura gestione Whistleblowing, del registro degli accessi 2018, allegato 2A – griglia di rilevazione trasparenza al 31.03.2019, allegato 1.4 documento di attestazione al 31.03.2019. Non basta dotarsi di codici ma occorre garantire agli iscritti, obbligati per legge ad esserlo, la massima trasparenza e quindi chiediamo la pubblicazione di tutto quanto ancora secretato oltre a tutte le delibere degli Organi collegiali.
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