Il reddito di cittadinanza ha i giorni contati.
Dopo le elezioni che fine farà ? La misura che non piace a molti partiti politici potrebbe essere sostituita dopo le elezioni
Niente di nuovo perché nessuno ha mai nascosta la propria riluttanza a questa misura. Sia nel mondo politico sia tra i cittadini.
Per questo motivo in molti programmi presentati dai gruppi politici vi è la modifica o la cancellazione del reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza si trova in bilico tra estinzione e cambiamento. Per sapere cosa succederà a questa misura dovremmo aspettare dopo il 25 settembre. Perché in base al gruppo politico che salirà al governo il reddito di cittadinanza potrebbe essere modificato o completamento cancellato e messo in soffitta.
Infatti, i partiti politici sono spaccati su questa misura. Quelli favorevoli vorrebbero modificarla, mentre gli altri, vedono la misura come un completo fallimento, e per questo punta su una sua cancellazione.
Introdotto con il decreto-legge numero 4 del 2019, il reddito di cittadinanza (RdC) è una misura volta al contrasto contro la povertà. Quindi, un sostegno economico che integra i redditi di un nucleo familiari in difficoltà. Nello stesso tempo tra i requisiti, vi è anche l’obbligo di un percorso di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale.
Infatti, per ottenerlo prevede la sottoscrizione della DID, ovvero della Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, e del Patto per il lavoro presso un centro per l’impiego, o Patto di inclusione sociale per i servizi sociali del proprio comune.
Il reddito di cittadinanza, almeno sulla carta, funzionava. E forse anche all’inizio. La misura, infatti, ha aiutato molte famiglie. Poi sono arrivate le varie irregolarità. Ed è proprio per queste, per molti insanabili, alcuni partiti politici vorrebbero cancellarlo.
In caso di cancellazione dell’RdC, l’ipotesi è l’introduzione di una nuova agevolazione: il reddito di resilienza. Di questa misura si sa ancora poco. A parlarne per primo è stato il senatore Gaetano Quagliariello che spiega che questa nuova misura “è il tentativo di tener conto delle situazioni di disagio, ma premiarle solo nel momento in cui c’è uno sforzo per creare lavoro e reddito autonomo”.
Quindi, sembrerebbe più una misura per le imprese che per le famiglie, i cui componenti sono senza lavoro. Comunque, non resta altro da fare che attendere le elezioni e le decisioni del nuovo governo. In fondo, manca poco al 25 settembre
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