In cabina elettorale… per gli 80 seggi di Cassa Forense
Dal 26 al 30 settembre 2022 circa 246 mila avvocati saranno chiamati al voto per il rinnovo quadriennale del Comitato dei Delegati di Cassa Forense.
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Il Cdd è eletto a suffragio diretto sulla base di liste concorrenti. Importante sarebbe andare a votare in massa ma so bene che non andremo distanti dal 30% degli aventi diritto con un astensionismo massiccio. Nessuno si domanda le ragioni di questo astensionismo. Si può dire di tutto e di più. Il sistema di voto, a mio giudizio ovviamente, è elitario cioè proprio di una élite, perché la stragrande maggioranza delle liste è diretta espressione dello establishment dei Coa, Unioni e Associazioni c.d. maggiormente rappresentative su cui interagisce, creando un sistema elitario, il disinteresse di quasi tutti gli altri iscritti. Qualche Distretto poi, per esempio il mio ma non è il solo, si contraddistingue per la presenza di una sola lista, quella dello establishment al punto che basta il solo voto del candidato per essere eletti. Io che ho usufruito di questo sistema e che ho provato a cambiarlo non ci sono riuscito. Vi è chi si ricandida per il secondo o terzo mandato. Che cosa può pensare l’elettore al momento del voto? Bella domanda. Il Delegato uscente che si ricandida, fedele al processo di segretazione dell’iter formativo della riforma previdenziale in corso, non gli ha certo consegnato la bozza della riforma con gli emendamenti proposti ma solo qualche anticipazione, spesso confusa e contraddittoria. Eppure il processo formativo della legge dello Stato è pubblico al punto che sui siti di Camera e Senato si trovano le proposte di legge e tutti gli emendamenti cosi da consentire al cittadino interessato di poter seguire tutto il processo formativo. In Cassa Forense nulla di tutto ciò e le richieste di pubblicazione degli atti, come la mia, non vengono considerate. Girare l’Italia per spiegare le linee guida della riforma in corso è certamente utile e meritorio ma come ben sappiamo noi avvocati i segreti stanno nei codicilli e nei commi non raccontati ed è per questo che poter disporre del testo base e degli emendamenti aiuterebbe la comprensione. La previdenza e le sue riforme è il core business della Fondazione Cassa Forense alla quale siamo obbligatoriamente iscritti per legge. Non c’è il voto di preferenza ma solo di lista. Le liste sono preconfezionate e allora cosa vado a votare? Il mio invito pressante è comunque di andare a votare per dare un segnale forte di cambiamento e ove non si trovi la soluzione nelle liste indipendenti c’è’ sempre la scheda bianca che esprime pur sempre un voto, in questo caso di protesta. Resta il fatto che io ho denunciato più volte che in CF vi è un problema di trasparenza nella pubblicazione di tutti gli atti di rilevanza generale e un problema di “poltronesofà” cresciuto negli anni in misura esponenziale. I fatti sono incontestabili, vedano gli iscritti come determinarsi al voto. Resta una ultima considerazione da fare e cioè che un Ente che per garantire la sostenibilità di lungo periodo è costretto ad aumentare i contributi e ridurre le prestazioni non credo proprio risponda ai parametri di cui all’art. 38 della Costituzione ma questo interessa a pochissimi e quindi è un non problema
Da Diritto e Giustizia
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