Incubo patrimoniale
Il ricordo va all’anno 1992 quando, nella notte tra il 9 e il 10 luglio, quando Amato optò appunto per una patrimoniale “nottetempo”, con annesso prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani
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Le parole pronunciate sabato sera dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alimentano nuove paure di un prelievo forzoso sui conti degli italiani, che potrebbe essere necessario a fare quadrare i conti per la crisi indotta dal Covid-19 da Sars-Cov-2. “Siamo tutti consapevoli che in Italia c’è tanto risparmio privato, è uno dei punti di forza”, ha ribadito il premier nel corso della conferenza stampa del 16 maggio focalizzata sulla riapertura delle attività del 18. Parole in cui tanti hanno visto un riferimento alla possibilità di un prelievo forzoso sui conti correnti o comunque, più in generale, di un provvedimento che possa in qualche modo appropriarsi di quel tesoretto di risparmio privato; la tanto temuta patrimoniale, insomma. Del resto, il tesoretto messo da parte dagli italiani rappresenta una torta ghiotta che, in base agli ultimi numeri pre coronavirus, potrebbe valere oltre 4.200 miliardi. Stando ai dati forniti l’estate scorsa dal Censis, nel 2018 i risparmi degli italiani erano saliti a 4.244 miliardi, con il contante fermo sui conti correnti lievitato a 1.379 miliardi, vale a dire il 7,5% in più rispetto al 2015. “Siete pronti a prelievi forzosi?” si domanda Andrea Giuricin, docente dell’università di Milano Bicocca specializzato nel settore dei trasporti. “Ripeto da tempo – scrive sulla sua pagina Facebook Giuricin – che le condizioni economiche del nostro paese sono tragiche. Non solo quelle individuali a causa degli effetti del virus ma anche per gli sprechi continui e ripetuti decisi dai nostri politici. E ora è arrivata questa frase bomba del premier Conte in conferenza stampa. Quando nella seconda parte dell’anno – prosegue Giuricin – i buchi nei conti pubblici saranno un po’ più evidenti e ci dispereremo per gli sprechi fatti anche nei vari decreti coronavirus, aspettatevi qualcosa di molto concreto e italiano. Sarà un prelievo diretto sui conti come negli anni ’90? Sarà un obbligo a comprare debito sovrano italiano dal valore quasi nullo? Sarà qualche altra geniale idea?”. l riferimento di Giuricin agli anni ’90 è, in particolare, all’anno 1992 quando, nella notte tra il 9 e il 10 luglio, il governo di Giuliano Amato optò appunto per una patrimoniale “nottetempo”, con annesso prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani. Va detto che, ancora all’inizio del mese di maggio, intervistato dalla Stampa, Conte aveva dichiarato:“Escludo una patrimoniale. Il nostro debito rimane sostenibile, nel quadro di un risparmio privato molto cospicuo e di una resilienza particolarmente spiccata del nostro intero sistema economico”.
Ciononostante, il problema della sostenibilità del debito italiano, messo ancora più a dura prova dalla crisi da Covid-19, esiste eccome, tanto più se non si trovano soluzioni a livello europeo in tempi ragionevoli. Tra l’altro, già ad aprile era spuntata l’idea del Pd di attuare se non proprio una patrimoniale una extra tassa sui redditi da oltre 80mila euro lordi, chiamata “contributo di solidarietà”. Un’idea che aveva sollevato un vespaio di polemiche e che era stata pure smentita da Conte. “Comunque sia – conclude il ragionamento Giuricin – direttamente o indirettamente sarà un prelievo forzoso che verrà chiamato con qualche bel nome tipo ‘sosteniamo l’Italia’. Voi forse vi sarete già dimenticati dei 3 miliardi ad Alitalia o dei tanti soldi sprecati continuamente dalla nostra politica. E sentirete l’opposizione con il mantra dello ‘stampare moneta’ neanche sapessero cosa è successo in Venezuela o Zimbabwe (vedi alla voce distruggi l’economia con l’inflazione). L’unica soluzione sarebbe invece quella di dire basta agli sprechi e di riformare un’economia che è bloccata da lacci e lacciuoli e da visioni economiche di stampo nazionalistiche a base di socialismo irreale”.
Fonte. Business Insider Italia
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