Anno: XXV - Numero 214    
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Ingegneri, 'iscriversi a Albo sia obbligo, come per medici'

Perrini, 'Testo unico dell'edilizia sia legge vera e propria"

Ingegneri, 'iscriversi a Albo sia obbligo, come per medici'

“Far comprendere alla società civile e al Legislatore che, come per il medico, indispensabile artefice della salute, e per l’avvocato, difensore del cittadino nelle questioni giudiziarie, è obbligatoria l’iscrizione ad un Albo professionale, a garanzia delle prestazioni svolte, altrettanto lo deve essere per l’ingegnere”, giacché è figura “garante della sicurezza della società civile, in tutti i campi in cui opera”.

L’intento è stato espresso dal presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Angelo Domenico Perrini, dal palco dell’evento, promosso alla Pontificia università Urbaniana, nella Capitale, per il centenario dell’Albo degli architetti e degli ingegneri.

Ad oggi, stando ai dati forniti dalla guida dei professionisti, “su circa un milione di laureati in Ingegneri, oltre 250.000 sono iscritti all’Albo”.

    Nel frattempo, ha aggiunto Perrini, “il Consiglio nazionale sta sollecitando il governo, affinché il nuovo Testo unico venga approvato non come DpR (Decreto della presidenza della Repubblica)”, bensì come “una vera e propria legge”, che potrà “semplificare l’attività dei professionisti e degli altri operatori del settore”.

All’istanza, del presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri di una iscrizione obbligatoria all’Albo per i laureati in ingegneria. Ha risposto il viceministro della Giustizia con delega alle professioni Francesco Paolo

 “Sono disponibile ad incontri” su questo argomento, dice, “discutiamone”, chiosa Sisto.

Nel suo discorso, il vertice di Inarcassa, Giuseppe Santoro, ha ammonito i professionisti a “cogliere le sfide del futuro”, nel campo del lavoro.

“Non saremo la vostra ‘metà del cielo’, ma la vostra metà del pc, sì”: è la battuta fatta dal presidente di Inarcassa, l’architetto Giuseppe Santoro, dal palco del convegno per il centenario dell’Albo degli ingegneri, rivolto a quest’ultima categoria (che fa parte, insieme agli architetti, della platea degli iscritti all’Ente di previdenza che guida).

Nella sua Relazione il presidente del Consiglio nazionale Perrini, ha illustrato, con una lunga carrellata storica, le vicende che hanno portato quest’anno alla celebrazione del centenario dell’Albo degli ingegneri d’Italia, che attualmente conta oltre 250.000, di cui circa il 17% è donna (e più di 175.000 sono associati ad Inarcassa, l’Ente previdenziale che assicura gli ingegneri e gli architetti che esercitano esclusivamente la libera attività lavorativa).

 “Le radici affondano nel Regolamento dello Stato pontificio per l’abilitazione alle professioni di perito, architetto e ingegnere civile del 1823, ma fu il 24 giugno del 1923 ricorda Perrini, “che fu pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge 1.395 Tutela del titolo e dell’esercizio professionale degli ingegneri e degli architetti”, ma “tutto rimase congelato, essendosi nel Paese instaurato il regime fascista”, dunque “tutte le categorie professionali furono poste sotto strettissimo controllo politico, e la tenuta dell’Albo trasferita in capo al sindacato”.

Nel nostro Paese, ha ricordato Perrini, sono “62 gli atenei che hanno almeno un corso che permette l’accesso all’Albo”, ha sottolineato il vertice della categoria tecnica, rammentando, tra l’altro, come la prima donna a laurearsi in Ingegneria fu Emma Strada, nel 1908.

Dopo i saluti del Magnifico Rettore della Pontificia Università Urbaniana Leonardo Sileo e gli auguri espressi dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, si è passati alla lunga serie di interventi politici. Deborah Bergamini (Deputata FI) si è espressa così: “Rivolgo il mio augurio a tutti gli ingegneri. Una professione così complessa, così alta. Forza Italia ha sempre difeso gli Ordini. Non una casta, ma un ente che offre garanzie di etica, di deontologia e di competenza. Gli ingegneri sono la spina dorsale del Paese, i tutori e i garanti della sicurezza di tutti. Una responsabilità enorme. In questo senso, l’obbligatorietà dell’iscrizione all’Ordine degli Ingegneri la trovo una cosa giusta”. Ha poi aggiunto: “Sono giorni molto difficili per noi a causa della scomparsa di Silvio Berlusconi. Il Presidente voleva fortemente il Ponte sullo Stretto. Spero si possa realizzare e che il suo sogno verrà finalmente realizzato”. A seguire è intervenuto Edoardo Rixi (Vice Ministro Infrastrutture): “In passato abbiamo realizzato infrastrutture importanti in tempi contenuti. Grandi opere come completamento del Mose, il Ponte sullo Stretto e i corridoi europei sono fondamentali affinché il Paese si sviluppi e torni a crescere, In questo diventa fondamentale il ruolo delle imprese e dei professionisti come gli ingegneri”.

Francesco Boccia (Senatore PD) ha detto: “Gli ingegneri hanno attraversato tutte le trasformazioni e le innovazioni cui è andato incontro il Paese. Personalmente ho sempre sostenuto la funzione dei Politecnici, per avere il know-how necessario allo sviluppo del Paese. Sulle lauree abilitanti penso si possano trovare delle convergenze, così come si deve ragionare sull’eventuale obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo da parte degli ingegneri che agiscono nelle Pubbliche Amministrazioni”. E’ stata poi la volta di Maurizio Lupi (Deputato Noi con l’Italia): “La professione di ingegnere è fondamentale per lo sviluppo complessivo della comunità. L’Ordine degli ingegneri, ma più in generale gli Ordini professionali, sono garanzia di serietà e competenza. Non dobbiamo rottamare ma rigenerare. In questa ottica vedo anche la prospettiva dell’obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo per gli ingegneri”.

Guido Castelli (Commissario ricostruzione) ha sottolineato: “Avendo avuto a che fare da sempre con le questioni relative ai terremoti, so bene quanto sia fondamentale il ruolo degli ingegneri. Grande importanza ha l’applicazione del principio di sussidiarietà. Gli ingegneri possono essere uno degli elementi per rispondere ad una delle maggiori difficoltà di oggi: la scarsa capacità di spendere le risorse disponibili”. Francesco Paolo Sisto (Viceministro della Giustizia), poi, si è espresso così: “La ripresa dell’immagine dei professionisti come base per la ripresa e lo sviluppo del Paese. Obbligatorietà iscrizione all’Albo. Il tema va valutato attentamente. L’iscrizione all’Albo è un valore aggiunto, a cominciare dalla deontologia”.

Particolarmente originale l’intervento di Vittorio Sgarbi (Sottosegretario alla Cultura): “Nella mia vita stranamente non ho mai polemizzato con un ingegnere. E’ difficile che l’opera di un ingegnere possa essere soggetto a critiche o opinioni. E’ uno dei motivi per cui parliamo poco di loro. Abbiamo bisogno di ingegneri, è così essenziale il loro lavoro che non ci occupiamo mai di loro, sono loro ad occuparsi di noi. L’ingegnere prolunga l’opera di dio”.

Dal mondo delle professioni sono intervenuti Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti: “Condividiamo con gli ingegneri questo evento, dal momento che entrambi i nostri Albi nacquero il 24 giugno del 1923. Dobbiamo ripensare alle professioni in termini europei, anche perché il nostro sistema ordinistico è visto con sospetto dall’UE.  Dobbiamo essere insieme protagonisti  di una riforma del sistema ordinistico per essere in grado di far fronte alle sfide del prossimo futuro”. Dopo di lui Giuseppe Santoro (Inarcassa): “L’incontro tra passato e futuro è fondamentale. Molti lavori nel futuro non ci saranno più ma ne avremo di nuovi che saranno ottimamente affrontati da professionisti tecnici, ingegneri e architetti, in gamba”.

La giornata si è conclusa con gli interventi degli ex Presidenti del Consiglio Nazionale Ingegneri Sergio Polese, Ferdinando Luminoso, Paolo Stefanelli, Giovanni Rolando e Armando Zambrano.

 

 

 

 

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